Banca Etruria, Gasparri: «Renzi e Boschi travolti dall’evidenza dei fatti»
«Chi di banca colpisce, di banca perisce. Renzi e Boschi si illudevano di poter utilizzare la commissione parlamentare sulle banche per difendere il loro operato. Invece sono rimasti travolti dall’evidenza dei fatti» . A dirlo è il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ricordando che «sono state infatti mostrate in tv le immagini del magistrato Rossi che annuirebbe, senza però parlare, alla domanda su possibili nuove indagini riguardanti papà Boschi, già esponente di vertice di banca Etruria».
Non solo Banca Etruria
Dunque, per Gasparri, Renzi e Boschi non riescono a essere salvati neanche dall’uso «di una specie di Var parlamentare», visto che con il filmato «siamo di fronte a una sorta di moviolone dello scandalo bancario». «Ma non sono questi espedienti che potranno salvare il traballante vertice Pd», ha aggiunto il vicepresidente del Senato, ricordando che «ci sono tante cose da chiarire, come ad esempio le plusvalenze che avrebbe realizzato Carlo De Benedetti al tempo del decreto sulle banche popolari, che registrò svariati sussulti finanziari anche da parte di altri personaggi in rapporti frequenti con la nuova generazione Pd».
Gasparri chiede chiarimenti sul ruolo di Rossi
Per l’esponente azzurro «non si tratta quindi di speculare su vicende familiari, ma di evidenziare coinvolgimenti assolutamente pericolosi». «Apprendiamo poi che la Boschi ha avviato una tardiva causa civile contro De Bortoli, dopo aver evitato la annunciata querela in sede penale. Perché? Cosa teme? Vorremmo poi anche sapere – ha concluso Gasparri – perché il magistrato di Arezzo, Rossi, fu chiamato come collaboratore del governo Renzi-Boschi».