A centinaia al funerale di Matteoli, l’addio commosso del centrodestra (e non solo)
C’era tutto lo stato maggiore del centrodestra, ma non solo, ai funerali di Altero Matteoli nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva. Tra le centinaia di persone che si sono strette intorno alla moglie Ginevra e ai figli Federico e Federica era presente una nutrita rappresentanza del mondo politico italiano al di là delle appartenenze. È il segno della stima che circondava l’uomo politico scomparso, ma è anche il segno della sua capacità di dialogo, della sua apertura mentale, della sua capacità di mediazione. È il segno, inoltre, della sua grande attività come parlamentare e come ministro. «Era apprezzato per la saggezza, l’equilibrio e la pacatezza», ha detto il cardinale Giovanni Battista Re durante l’omelia funebre. Nel ricordare le qualità umane di Matteoli, l’officiante ha sottolineato come la sua vita sia stata «straordinariamente attiva» e una vita caratterizzata dal «spirito di servizio e dal sincero desiderio di aiutare il bene comune».
Così, accanto agli esponenti del centrodestra e amici dello scomparso come Maurizio Gasparri, Ignazio La Russa, Antonio Tajani e a figure come come Gianni Letta, c’erano anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro Graziano Delrio, la sottosegretaria Maria Elena Boschi. «La Repubblica perde un uomo che ha servito con grande onore e dedizione il Paese», ha detto Delrio.
Ma Altero Matteoli è stato anche, coerentemente, uomo di destra, che ha seguito tutto il percorso di questo mondo politico dal Msi ad An, al Pdl, fino ad approdare in Forza Italia. Nell’ultimo saluto ad Altero sì è anche ritrovata la comunità umana politica della destra: parlamentari, ex parlamentari, amministratori locali, semplici militanti, al di là degli rispettivi, odierni approdi politici. Occhi lucidi, volti contriti, una grande tristezza per l’amico che se n’è andato. Un amico e un militante che ha interpretato al meglio lo spirito della destra di governo.