Voti comprati in Sicilia, Fava al Pd: e mi sarei dovuto alleare con voi?
“Tamajo, uomo di Cardinale (artefice della campagna elettorale del Pd, figlio di Totò, democristiano di nascita e due volte ministro delle telecomunicazioni nei governi D’Alema), eletto con il centrosinistra con 25 euro a voto. E secondo Orlando, Micari e Faraone mi sarei dovuto alleare con questi personaggi?». È il giudizio durissimo di Claudio Fava, candidato della sinistra alle elezioni del 5 novembre scorso in Sicilia, a poche ore dalla notizia dell’avviso di garanzia per voto di scambio che ha raggiunto Edy Tamajo, deputato della lista di centrosinistra a sostegno di Micari, rieletto all’assemblea regionale siciliana e recordman di preferenze, quasi 14mila.
Fava: mi dovevo alleare con Tamajo?
Rifondazione comunista non è più tenera con il Pd siciliano. «De Luca e adesso anche Edy Tamajo. A pochi giorni dallo spoglio, a far parlare di sé è un esponente del centrosinistra candidato con Sicilia Futura. Tamajo, recordman di preferenze a Palermo, è accusato di aver pagato 25 euro per ciascun voto in suo favore. Il reato ipotizzato dalla Procura è pesantissimo: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Se il reato fosse confermato sarebbe l’ennesima dimostrazione che la piaga degli “impresentabili” affligge trasversalmente quasi tutta la politica siciliana dei poteri forti e degli inciuci». Lo dice Sonia Spallitta, dirigente regionale di Rifondazione comunista e candidata all’Assemblea regionale siciliana nelle ultime elezioni. «Chiedo quindi a gran voce – aggiunge – che gli artefici dell’organizzazione di queste liste poco trasparenti si assumano ogni responsabilità morale e politica davanti agli elettori. Solo così possiamo gettare le basi per un ritorno dell’etica nella politica».