Virginia Raggi oltre il ridicolo: riduce i cartelli pubblicitari e parla di «risultato epocale»
La giunta capitolina ha raggiunto – parole del sindaco Virginia Raggi – «un risultato epocale» per il decoro di Roma: la riduzione dei cartelloni pubblicitari. Ora, non è chiaro quali siano i parametri di giudizio della prima cittadina per valutare come «epocale» – ripetiamo «epocale» – la misura, ma francamente appare difficile che possano essere condivisi dai romani. Soprattutto considerando le condizioni generali in cui versa il decoro della città, tra spazzatura, insicurezza ed esistenza di vere e proprie favelas, talvolta teatro di crimini efferati, come nel recente drammatico caso della donna trovata brutalmente uccisa in uno dei sottopassaggi di Corso Italia.
Virginia Raggi posta su Fb il suo «risultato epocale»
Ma tant’è: il Prip, il Piano regolatore degli impianti pubblicitari per Virginia Raggi è un «risultato epocale». «A Roma dimezziamo il numero dei cartelloni pubblicitari e ora ci sarà più decoro nella nostra città», ha scritto la prima cittadina in un post su Facebook. Raggi quindi ha esposto i numeri dell’operazione, che prevede il passaggio da 28mila a 15mila cartelloni, per una superficie espositiva che si riduce da 166mila a 61mila. «Una conquista importante per Roma, finora invasa da tabelloni che deturpavano strade, parchi e monumenti e – ha sottolineato il sindaco – un passo in avanti per la sicurezza di automobilisti e pedoni, la cui incolumità è stata spesso messa a repentaglio da cartelloni irregolari che limitavano la visibilità agli incroci e su strade di grande viabilità». Certo, poi ci sarebbe anche il tema delle buche, dell’illuminazione compromessa dai rami degli alberi, della segnaletica inesistente o deteriorata, ma probabilmente queste vanno considerate quisquilie rispetto alla faccenda «epocale» dei cartelloni pubblicitari.
Il sindaco votato alla «legalità»
«Ogni cartellone – ha spiegato ancora la prima cittadina – avrà una carta d’identità che ne individua tutte le caratteristiche, e una banca dati dedicata. Uno strumento efficace contro ogni forma di abusivismo». Dunque, «una vittoria, soprattutto, in fatto di legalità», ha proseguito Raggi, che il 9 gennaio dovrà comparire davanti al Gip di Roma per rispondere dell’accusa di falso in merito della promozione di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele. Infine, il Prip prevede una «attenzione particolare anche ai messaggi veicolati: non più immagini violente né sessiste che strumentalizzano il corpo della donna, in nome di una sensibilità da riaffermare e promuovere con ogni mezzo, anche quello pubblicitario». Ed è così che Raggi arriva a quel giudizio sulla portata dell’iniziativa, che però non vuole attribuirsi in toto, condividendolo invece volentieri con gli altri amministratori cittadini: «A questo risultato epocale – ha concluso il sindaco – hanno contribuito in maniera determinante i Municipi, attori di un percorso partecipato cui hanno preso parte anche cittadini e Associazioni». Un esempio «epocale» di modestia.