Terremoto dell’Aquila, Mattarella grazia l’ex-direttore del Convitto
Era stato condannato a quattro anni di reclusione per il crollo del Convitto scolastico de L’Aquila nel 2009 causato dal terremoto e in cui morirono alcuni studenti. E aveva già ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste l’affidamento in prova ai servizi sociali. Ora il dirigente scolastico friulano Livio Bearzi ha ottenuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la grazia sulla pena accessoria.
Il provvedimento ha condonato l’interdizione dai pubblici uffici che era stata applicata all’ex-direttore del Convitto de L’Aquila a seguito della condanna per il crollo dell’edificio in cui morirono alcuni studenti durante il devastante terremoto del 2009. E ora l’ex-dirigente del Convitto de L’Aquila potrà tornare al lavoro.
La grazia, ricevuta oggi dal dirigente scolastico friulano che all’epoca dirigeva il Convitto de L’Aquila, gli consentirà, infatti, a breve di rientrare a scuola. Bearzi, che era stato condannato a quattro anni di reclusione per il crollo del Convitto scolastico de L’Aquila nel 2009, in cui morirono alcuni studenti, aveva già ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste l’affidamento in prova ai servizi sociali. Affidamento in prova che sta tuttora svolgendo con attività di volontariato presso un consorzio che si occupa di accoglienza ai profughi.
La misura, confermata nell’aprile 2016 dal Tribunale di Trieste, gli era stata concessa in via provvisoria dal Magistrato di Sorveglianza di Udine il 23 dicembre 2015.
All’epoca il provvedimento gli aveva consentito di uscire dal carcere, in cui era rinchiuso dal 10 novembre 2015 in seguito all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Corte d’Appello de L’Aquila.
Esulta per il provvedimento l’Anp, l’Associazione nazionale dirigenti scolastici. Che proprio un anno fa, al grido di «mai più un caso Bearzi» aveva presentato un disegno di legge per modificare il testo unico in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro e tutelare, così, i dirigenti scolastici. Si chiedeva, in particolare, che, «in caso di pericolo grave e immediato, i dirigenti preposti a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici», comprese le istituzioni scolastiche ed educative, possano «interdire l’utilizzo parziale o totale dei locali e degli edifici assegnati, nonché di ordinarne l’evacuazione».
Inoltre, secondo il disegno di legge a tutela dei dirigenti scolastici come Bearzi, «la valutazione della gravità ed immediatezza del pericolo» deve essere compiuta «con la diligenza del buon padre di famiglia e in relazione al preesistente stato dei luoghi, tenendo in considerazione la presenza di utenti del servizio nei locali ed edifici». Due commi aggiuntivi al testo unico in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro che, secondo l’Anp, dovrebbero evitare, in futuro, altri casi simili.