Sicilia, voti comprati. Indagato mister preferenze candidato della sinistra

11 Nov 2017 12:03 - di Gloria Sabatini

Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. In pratica voti comprati. È questa l’accusa scattata nei confronti di Edy Tamajo, neodeputato regionale siciliano di Sicilia Futura, la lista a sostegno del candidato governatore della sinistra,  a cui la Procura di Palermo ha notificato un avviso di garanzia. Venticinque euro a voto. Tanto sarebbe bastato, secondo quanto riportano alcuni quotidiani locali, al parlamentare, recordman di preferenze a Palermo, per ottenere la rielezione alla Regione siciliana. E l’operazione sarebbe pienamente riuscita vist0 che il consigliere Tamajo, candidato sotto le insegne di Fabrizio Micari, il candidato di centrosinistra sconfitto da Nello Musumeci e dal grillino Cancelleri, ha ottenuto alle elezioni del 5 novembre quasi 14mila preferenze che lo hanno incoronato come il parlamentare più votato nel capoluogo siciliano e il terzo in Sicilia. Per l’accusa una parte di quei voti è stata comprata. La Guardia di finanza ha perquisito il suo comitato elettorale e nei prossimi giorni dovrà presentarsi in Procura per essere interrogato.

Sicilia, indagato consigliere di centrosinistra

Intanto il consigliere siciliano dell’Udc, Cateno De Luca, messo agli arresti domiciliari il giorno dopo il voto, è stato assolto nell’ambito del processo su una presunta speculazione edilizia a Fiumedinisi, comune de Messinese di cui è stato sindaco per due volte. Resta l’accusa di associazione a delinquere ed evasione fiscale da un milione e 750mila euro. «La sentenza mette fine ad un’odissea giudiziaria che aveva come unico obiettivo quello di mettere fuori gioco dalla politica un uomo di talento e di grande spessore umano come Cateno De Luca – commenta il collegio di difesa – chi pensava di raggiungere tale scopo gettando discredito sull’operato di De Luca, e avanzando pseudo ipotesi delittuose si dovrà ora ricredere». Sono quindici i processi nei quali ha ottenuto un’assoluzione o un’archiviazione – spiegano ancora il legali – ed è ormai chiaro a tutti che si è trattata di una persecuzione per fermare un personaggio scomodo, non controllabile e che non scende a compromessi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *