Musumeci ora alle prese con la giunta per coniugare efficienza e dialogo
Dopo la proclamazione della Corte d’Appello e il passaggio di consegne con Rosario Crocetta, Nello Musumeci è a tutti gli effetti il nuovo presidente della Regione Siciliana.
Adesso sono tanti i nodi da sciogliere per il governatore, primo tra tutti la formazione della squadra di governo che dovrà collaborarlo nella difficile opera di rilancio dell’isola. Ma Musumeci, al di là dei nomi, sembra avere già le idee chiarissime.
«Quando fui eletto presidente della Provincia di Catania – spiega Musumeci – venivo da anni di opposizione e diedi vita ad una giunta con persone che rappresentavano i partiti della coalizione, con storie spesso molto diverse. Beh, ricordo che non ci fu mai un accenno di crisi. Così come ebbi rapporti sempre molto sereni con le organizzazioni sindacali, che pure, eravamo ai tempi della Triplice, non si può certo dire fossero vicini alla mia parte politica».
Il modello, quindi, è quello della Provincia Catania. Nello Musumeci riparte da quell’esperienza dei due mandati consecutivi, di amministrazione pulita, fatta di buon governo, di dialogo con le opposizioni e le forze sociali.
Musumeci ha incontrato ieri alcuni dirigenti generali della Regione. Ed anche qui ci sarà tanto da cambiare, pur conservando e valorizzando quelle che sono realmente risorse, uomini che hanno esperienza, conoscenza, competenza. E hanno dimostrato di essere la parte buona di una macchina che non è da rottamare, ma da rifondare. Fondamentale sarà anche lo stile, il rapporto con i cittadini, con i siciliani stanchi di decenni di politica inconcludente.
«Ho incontrato oggi – dice il neo-presidente – anche il questore e il responsabile della sicurezza per la Presidenza. Dovevo anche decidere dove andare a vivere dopo il mio insediamento. La scelta stava, come sempre, tra l’alloggio dentro Palazzo d’Orlèans, oppure affittare un appartamento o vivere in albergo. Ho scelto l’alloggio di Palazzo d’Orlèans. Sì, lo so, sarà un po’ come vivere in caserma, ma voglio entrare dentro questa avventura fino in fondo, viverla pienamente, con un impegno totale. Non sento in gioco la mia carriera politica, ma qualcosa di molto più importante: il destino di milioni di siciliani e della nostra terra. E’ una cosa davvero seria, terribilmente seria. Starò bene in caserma per cominciare questa battaglia per la rinascita. Poi si vedrà».