Sgarbi: «La Boldrini mi dà l’orticaria. Mai una parola sulla Petacci: fu femminicidio»

28 Nov 2017 10:42 - di Federica Argento

Un Vittorio Sgarbi sempre agguerrito, al quale non fa velo il bon ton, quando si spende per una causa  giusta. Lo conosciamo. Questa volta, come si può leggere nell’intervista rilasciata a Libero, la giusta causa per esprimere tutta la sua rabbia è Laura Boldrini. Le domande di Senaldi vertevano su femminicidi, Ruby ter, denunce di molestie sessuali e dintorni Sgarbi a domanda risponde secco. Che ne pensa della Boldrini? «Mi dà l’ orticaria. Condanno ogni violenza ma a parte la questione della forza fisica, non credo che l’ abuso si possa restringere al discorso dell’ uomo che sottomette la donna. È una questione non solo fisica, ma di potere. Per questo, fossi una donna starei tranquillo: sono più brave e tenaci, ormai ci hanno raggiunto in tutti i campi e presto ci supereranno. Saranno loro a quel punto ad abusare del loro potere nei nostri confronti. Come dimostrano Pasolini, Kevin Spacey o Visconti, anche gli uomini possono essere costretti a vendersi per fare carriera. Il fatto che ora molte donne denuncino è solo la riprova che l’ uomo ormai è alle corde, lo si vuole ridurre a femminiello. Asia Argento denuncia abusi da un uomo con il quale si è fatta per cinque anni fotografare abbracciata: qualcosa non mi torna».

“Claretta, fu femminicidio: nessuna parola dalla Boldrina”

Non è la prima volta che Sgarbi infuria contro il buonismo indigesto della presidente della Camera e le sue ossessioni antifasciste condite da una conoscenza storica molto labile. Un esempio molto doloroso, molto significativo lo dimostra. La violenza gratuita e crudele su Claretta Petacci. «La violenza ha prevalso, macchiando la lotta di liberazione dell’inutile assassinio di Mussolini e Claretta Petacci, il 28 aprile del 1945″, scrive Vittorio Sgarbi su il Giornale: «La targa dell’Anpi rivendica il crimine come un atto eroico: La Resistenza pose così fine al regime fascista». Ma, si chiede il critico d’arte: “Quali responsabilità aveva la Petacci? Essere stata fino all’ultimo vicina a Mussolini? Oggi che si celebra e si difende in ogni modo la donna, perché nessuna pietà verso questa innocente barbaramente uccisa? Un caso palese di femminicidio, aggravato da un cieco desiderio di vendetta. Perché neanche una parola della Boldrina sulla Petacci?”.

Sgarbi: “Berlusconi affossato ingiustamente”

Si passa all politica. Alla domanda “Quanto ha perso il Cavaliere dai tempi d’ oro?”, Sgarbi risponde non in modo ottimistico per Berlusconi: «La magistratura gli ha fatto un danno irrimediabile. Lui è convinto di tornare al 30% ma per me non supererà il 18. Ha perduto un 15% di consensi. Sono voti in libera uscita. Con il mio Rinascimento, gliene riporterò a casa una buona parte». Come mai? Perché non ce la può fare il Cavaliere a riprenderli? «Perché – risponde- l’ hanno attaccato su famiglia e sesso. Berlusconi è stato, ingiustamente, estromesso dal Parlamento per un reato fiscale, mentre sul Bunga Bunga non ci sono state condanne: ma a buttarlo giù è stato il caso Ruby, non il processo Mediaset. Se sei il più grande contribuente italiano e paghi 500 milioni di tasse non possono trattarti come il più grande evasore per 5 milioni non versati. Ti danno una multa con importo doppio e finisce lì».

“L’intuizione della Boccassini”

Allora, perché i giudici si accaniscono ancora con il Ruby ter? «Fedeli alla linea -risponde senza reticenze Sgarbi – la questione sessuale è stata decisiva per abbattere il Cavaliere. È stata l‘ intuizione della Boccassini. Ma la prima mantenuta di Berlusconi è l’ ex moglie, a cui hanno dato un assegno di mantenimento da centomila euro al giorno, poi abbassato notevolmente, e ora al terzo grado di giudizio si scopre che è lei che deve dare dei soldi a Silvio. La prova che l’ assegno era un premio per aver ispirato la regia dell’ assalto giudiziario».

 

 

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