“Repubblica”: «Dalli al fascista». Ricomincia la caccia alle streghe

30 Nov 2017 19:27 - di Mario Aldo Stilton

Per fortuna che c’è Repubblica. Con la sua ultima grande iniziativa che potremmo sintetizzare così: dalli al fascista, risolvi i problemi. Fatto già noto, un tempo. Che potrebbe ora mutare in ciclico. Perché, inutile negarlo, noi italiani siamo molto superficiali. Ci vuole chi ci ricordi. La soluzione ai nostri guai, ad esempio,  l’abbiamo in casa, dietro l’angolo, a chilometro zero. Ma non c’è nessuno che ci pensi. Se non appunto adesso a Repubblica. Non ci sono i soldi né per le famiglie né per la terza età né per i bebè? Non si trova un euro per i portatori di handicap né per eliminare i ticket sanitari? Non ci sono denari per una pensione decente o per un reddito di sussistenza? Ma è semplice, dai. Dalli al fascista e risolvi. Senza scervellarsi, senza più pietire sconti o comprensioni europee. Signori, guardiamo in faccia alla realtà: da oltre settant’anni è il fascismo “la” sciagura d’Italia. Il primo nostro problema. Ma che Renzi e Grillo, ma che Boschi e Lotti, ma che Bersani e D’Alema. È il fascismo, cari miei. Male che viene prima dei crolli del Belpaese, dei disastri delle banche, delle truffe, delle appropriazioni indebite, delle corruzioni e delle mafie. Un fascismo bieco che ha pure l’ardire di manifestarsi pubblicamente; che, strafottendosene dell’autorità costituita, si fa anche filmare dalle vittime dei suoi crudeli raid mentre legge un truce comunicato di dissenso; un fascismo che non brancola nell’ombra, ma organizza incontri, si mostra, manifesta chiedendo, spesso, pure il permesso. Per fortuna, però, Repubblica se n’è accorta. E ha raccontato ai suoi certamente impauriti lettori (per tre intere pagine tre) tutti i perché e tutti i numeri orripilanti della galassia nera che si appresta ad opprimerci. Un mostro a più teste (altro che Cerbero) e con quindici sigle puntualmente elencate, con tanto di rispettivi lugubri simboli. Ben fatto, amici di Repubblica: dalli al fascista! Adesso tutti sappiamo. E attendiamo con impazienza domenica per vedere se Eugenio Scalfari fornirà ulteriori ragguagli.

 

 

 

 

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