Pensioni, Tito Boeri minaccia: «Il no all’età più alta costerà 140 miliardi»
Pensioni, continua la pressione dei poteri forti sulla politica e sull’opinione pubblica per peggiorare la situazione di milioni di italiani nei prossimi anni. E tutto ciò accade mentre è in corso un complicato braccio di ferro tra governo, partiti e sindacati sull’ipotesi di rivedere la norma prevista dalla legge Fornero che impone di innalzare a 67 anni l’età pensionabile dal 2019. L’ultima bordata viene dal presidente dell’Inps Tito Boeri e si tratta di una minaccia in piena regola: «Se si facesse il rinvio dell’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita si romperebbe quel meccanismo che permette a tutti noi di vivere senza preoccupazioni. Se viene rotto, può portare il Paese a una spesa aggiuntiva per le pensioni da qui al 2040 di 140 miliardi». Il presidente dell’Inps lancia il suo “avvertimento”, a margine del convegno Italia: poveri bambini organizzato dalla fondazione Albero della vita. Oltre a minacciare, Boeri potrebbe ache spiegare per quale motivo i lavoratori italiani si dovranno trovare con uno svantaggio crescente rispetto agli altri lavoratori europei in fatto di età pensionabile. L’età media in cui in Europa si va in pensione è di 64 anni. E in Italia rischia di arrivare a 67, se non di più, a partire dal 2022 in poi.