Pensioni, gli esclusi da quota 67: le quindici categorie di lavori usuranti
Quindici categorie di lavoratori escluse da quota 67. Alla fine il governo cede e formalizza ai sindacati l’aumento dell’età pensionabile, ma esonerando alcune categorie, sull’onda anche della furia popolare verso l’iniquo innalzamento dell’età pensionabile voluto dalla Fornero. Nello specifico, l’esecutivo propone di esonerare dalle aspettative di vita 15 categorie di lavori gravosi, circa 15-20mila lavoratori:
Pensioni: chi sono i lavoratori esonerati
dagli operai dell’industria estrattiva, ai conduttori di gru, a chi lavora sulle macchine di perforazione, ai conciatori, ai macchinisti ferroviari, ai camionisti, ai professori di scuola pre-primaria, ai facchini, agli addetti alla pulizia, alle ostetriche ospedaliere e assistenti per non autosufficienti, già individuati per l’accesso all’Ape social, fino agli agricoltori, i siderurgici, i marittimi e i pescatori.
Ma è ancora poco
Per poter accedere al blocco dell’aspettativa di vita i lavoratori dovranno avere versato 36 anni di contributi e dimostrato di aver svolto una attività gravosa continuativamente per sei anni negli ultimi sette anni. La platea così individuata è pari al 10-15% delle previste pensioni di vecchiaia del 2019. Il governo avrebbe anche proposto una Commissione scientifica con Inail, Istat, Inps, Mef aperta eventualmente ai sindacati, per analizzare le diverse aspettative di vita in relazione alle mansioni svolte. Freddi i sindacati che ritengono non sufficienti le aperture del governo. Sarà una riunione unitaria prevista per oggi nel pomeriggio a fare comunque un primo punto sulla trattativa. Supplemento d’indagine tecnica anche lunedì 13 nella mattinata prima del vertice politico a Palazzo Chigi.