Nel mirino della sinistra anche i gadget della X Mas: «Sono fascisti»

30 Nov 2017 16:24 - di Guglielmo Federici

Anche la Decima Flottiglia Mas viene travolta dal tritacarne mediatico: quei souvenir recanti simboli e logo della Decima non devono essere venduti, né ora né mai. Accade a La Spezia dove il consigliere comunale di “Spezia Bene Comune”, Massimo Lombardi, si è fatto promotore di una mozione contro le riproduzioni dei cimeli della X Flottiglia Mas vendute all’interno del Museo Tecnico Navale di La Spezia. Lo apprendiamo dal Giornale. La Spezia, tra l’altro sta attendendo con ansia  di ricevere la sua medaglia d’oro della resistenza, proiettandosi così nel pantheon delle città che più antifasciste non si può. Dunque, per dimostrare di essere all’altezza di cotanta onoreficenza, gli antifascisti in servizio permanente hanno preso a pretesto i gadget della Decima, seguendo la linea guida della patetica legge Fiano, prendendosela con alcuni gadget un po’ nostalgici che non hanno mai fatto male a nessuno.

 La Spezia, piccoli Fiano crescono

Nella mozione presentata qualche giorno fa in consiglio, l’esponente di sinistra si è scagliato contro le riproduzioni dei cimeli della X Flottiglia Mas vendute all’interno del Museo Tecnico Navale di La Spezia. Ecco qualche “perla”. “Tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 tale reparto, che aderì alla Repubblica sociale italiana e combatté con i nazisti contro i patrioti partigiani italiani, si macchiò di crimini e di atti esplicitamente contrari alla convenzione dell’Aja, come la fucilazione di otto partigiani presi prigionieri in Valmozzola (17 marzo 1944)”, ricorda Lombardi. E ancora: “L’articolo 4 della Legge 20 giugno 1952, n. 645 Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, punisce chiunque pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista”. Impossibile ricondurre il discorso alla filologia storica. Dunque è partita la richiesta al sindaco e alla giunta di intercedere presso il Ministero competente per “ordinare l’immediato divieto di vendita e la rimozione immediata di souvenir richiamanti reparti che durante la resistenza operarono al fianco dei nazisti”. Sono fascisti, sono pericolosi. Piccoli Fiano crescono.

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