Mostra a Roma su Traiano: vita eccezionale di un uomo ordinario

29 Nov 2017 15:05 - di Redazione

Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi. Inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna. Buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, first ladies autorevoli, ma anche campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, magnificentia publica e lusso privato, ma discreto. Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione ospitata nei Mercati di Traiano e nel Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre al 16 settembre 2018. In via Biberatica sarà possibile ammirare la Columna mutãtio – La Spirale un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminita, che racconta la storia delle Colonna Traiana. La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita eccezionale di un uomo ordinario, significativamente racchiusa in un titolo coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani, come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo. Traiano fu il primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia. Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. L’imperatore Nerva lo adotta come successore, anche perché ne intuisce le straordinarie capacità e virtù, soprattutto nell’affrontare temi spinosi. Quelli legati alle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno. Viene nominato imperatore nomina mentre Traiano si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato. Il racconto della mostra si sviluppa attraverso statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali, filmati. Una sfida a immergersi nella grande Storia dell’Impero e nelle storie dei tanti che l’hanno resa possibile. Provenienti dal Foro di Traiano, escono per la prima volta dai depositi del Museo una mano colossale e il profilo di una sconosciuta testa, ritratto dell’imperatore. In occasione della mostra, tornano a casa, insieme per la prima volta dopo 400 anni, due lastre del fregio con Amorini e grifoni che le vicende collezionistiche avevano tenuto separate. Si tratta di una splendida architettonica con amorini dai Musei Vaticani e un grande frammento dello stesso fregio da Berlino dove sembrava scomparso. Tra i prestiti eccellenti, gli splendidi stucchi dorati della villa che l’imperatore volle per sé presso Arcinazzo Romano, simbolo di un lusso privato discreto, da poco restaurate e ricomposte, offrono l’occasione di entrare nei suoi spazi privati. Inoltre, attraverso i video si accede negli sconosciuti e inaccessibili ambienti sotterranei della casa dell’imperatore sull’Aventino o nel condotto dell’acquedotto traianeo che portava l’acqua del lago di Bracciano a Trastevere. I cumuli di armi dei rilievi del Foro trovano le loro connessioni con quelli provenienti dalle altre città dell’impero, come Merida in Spagna e Sorrento in Campania. E, ancora, la mostra ospita il ritratto bronzeo dell’imperatore dal museo di Nijmegen e una limetta disintegrata dalla seconda guerra mondiale nella Gliptoteca di Monaco e ricomposta a Roma. Contributo straordinario dal Museo della Civiltà Romana che, con i calchi storici della Colonna Traiana (1861) mette a confronto con la storia delle guerre in Dacia ma, con molti modelli e plastici permette di vedere monumenti noti e meno noti dell’epoca, come l’Arco di Ancona, il ponte sul Danubio, costruito da Apollodoro di Damasco e, infine, una riproduzione in scala del trionfo di Traiano tornato vittorioso dalla Dacia. Infine, è possibile ammirare nell’esposizione dedicata a Traiano, anche una preziosa collana realizzata nel 1975 con monete romane antiche in oro, argento e bronzo raffiguranti l’effigie dell’imperatore e rappresentative del periodo storico in esposizione, gentilmente concessa in prestito dalla maison Bulgari. Dalla metà degli anni 60′ ad oggi, la collezione Monete di Bulgari rivisita in chiave moderna la tradizione romana risalente al I secolo d.C. di indossare monili decorati con monete come simbolo di potere e prestigio.

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