Milano, per avere case popolari o altro va firmata la carta antifascista

18 Nov 2017 19:10 - di Antonio Pannullo

Gli antifascisti in servizio permanente effettivo da oltre settant’anni ne pensano un’altra evidentemente galvanizzati dalla liberticida legge Fiano. “La parola vergogna evidentemente non compare nel vocabolario dei consiglieri comunali presentatori e o sostenitori di una preannunciata mozione che prevede l’obbligo di firmare una asserita e non precisata carta dei valori antifascisti per ottenere spazi, luoghi pubblici, patrocini del Comune di Milano. Idem per contributi e per ottenere addirittura anche le case popolari”. È quanto afferma Ignazio La Russa (FdI) in una nota. “Solo nei Paesi veterocomunisti – aggiunge – si è esercitato il tentativo di sanzionare anche il pensiero ricorrendo alla tortura per costringere chi non aveva fatto altro che avere pensieri anticomunisti a confessare. Siamo quasi a quel livello o forse addirittura peggio”. Chi l’ha pensata dovrebbe, secondo La Russa, andare a “leggersi la nostra Costituzione”.

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