Meredith, delitto senza castigo, anche Guede è quasi fuori: ha un permesso per lavorare
Dopo l’affronto dei tweet di Amanda Knox e Raffaele Sollecito alla memoria della povera Meredith Kercher, di cui domenica scorsa si sono ricordati i dieci anni dalla morte, ora arriva l’ultimo sfregio: Rudy Hermann Guede, il giovane ivoriano condannato in via definitiva per l’omicidio della studentessa inglese, inizierà a lavorare fuori dal carcere Mammagialla di Viterbo, in cui sta scontando una pena a 16 anni di reclusione.
Delitto Meredith, anche Guede è quasi fuori
Guede infatti intraprenderà un tirocinio presso il Centro Studi Criminologici di Viterbo nell’ambito della laurea specialistica che sta prendendo in scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale. In particolare, il detenuto ivoriano – unico dei tre imputati condannato per il delitto di Perugia – potrà uscire dal carcere per quattro pomeriggi a settimana, dalle tre alle sette e si recherà nella biblioteca del centro dove dovrà catalogare libri e potrà fare ricerche bibliografiche. Il tirocinio avrà durata di un anno: e così anche l’ultimo protagonista dell’omicidio di Meredith comincerà vivere una vita il più normale possibile (compatibilmente con il regime carcerario a cui, unico e solo, è sottoposto). Vivere una vita, anche semplicemente normale: un privilegio l’assassino non ha concesso a Meredith, che non c’è più già da dieci anni…
Il detenuto ivoriano ha un permesso per lavorare fuori
Come si ricorderà, allora, la tortuosa vicenda giudiziaria ha coinvolto Rudy Guede, processato con il rito abbreviato e risultato l’unico a essere stato condannato per l’omicidio di Meredith Kercher. Gli altri due imputati, Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati invece entrambi definitivamente assolti al termine di un iter giudiziario particolarmente travagliato. In primo grado, nel 2009, infatti, i due furono condannati come concorrenti nell’omicidio dalla Corte d’Assise di Perugia. Ma due anni dopo, nel 2011, vengono assolti dalla Corte d’Assise d’appello per non avere commesso il fatto. Assoluzione cancellata dalla Cassazione nel 2013 con rinvio degli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. Tutto da rifare. Nel 2014 i giudici fiorentini riconoscono ancora una volta come colpevoli la Konx e Sollecito. Ma il 27 marzo 2015 la quinta sezione penale della Cassazione annulla senza rinvio le condanne, assolvendo i due per non aver commesso il fatto, affermando la «mancanza di prove» certe e la presenza di numerosi errori nelle indagini, e ponendo così fine al caso giudiziario. In carcere, quindi, resta solo Rudy Guede – finirà di scontare la pena nel 2024 – ma non per molto ancora, e non per tutta la giornata sicuramente…