Liberali: «Mai con la Merkel». La débacle della Cancelliera spiazzata dal no
Germania sotto choc. Delusione, rincrescimento, ma anche rispetto per i Liberali. All’indomani del fallimento ufficiale dei colloqui esplorativi per la nascita di una possibile coalizione di governo “Giamaica” a livello federale, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha commentato con rammarico: «Ritenevamo di essere su una strada che poteva portare ad un accordo. Mi dispiace, con pieno rispetto per la Fdp, di non essere riusciti ad arrivare a un’intesa reciproca». L’annuncio della fine delle trattative è arrivato poco prima della mezzanotte quando i Liberali della Fdp hanno parlato senza mezzi termini di incapacità di concordare una visione comune per la modernizzazione della Germania. «È meglio non governare, che governare in modo sbagliato”, ha detto il leader del partito, Christian Lindner, dopo aver riferito di divergenze interne ai tre partiti (Fdp, Cdu/Csu e Verdi) diventate insuperabili. La Cancelliera ha comunicato l’intenzione di recarsi dal presidente Frank-Walter Steinmeier per informarlo della situazione e ha detto che vedrà i principali responsabili della Cdu per mettere a punto le prossime mosse, assicurando che farà di tutto come cancelliera per guidare il paese attraverso queste difficili settimane.
Merkel sotto choc per il no dei Liberali
Critiche a Lindner sono giunte dai vertici del partito ambientalista: il copresidente Reinhard Buetikofer ha scritto su Twitter che il leader della Fdp «ha fatto passare il suo stile populista al di sopra delle sue responsabilità di governo» mentre l’altro copresidente, Cem Ozdemir ha assicurato che i Verdi hanno mantenuto intatta la volontà di dar vita ad una coalizione fino alla fine dei colloqui. Il leader della Spd Martin Schulz aveva ribadito che il suo partito non prende in considerazione la possibilità di ripristinare la Grande Coalizione della scorsa legislatura in caso di fallimento dei colloqui per una coalizione Giamaica. «Gli elettori hanno respinto la Grande Coalizione», ha affermato, alludendo al crollo della Spd al voto di fine settembre. E venerdì aveva parlato chiaramente di un ritorno alle urne nel caso in cui se ne verificasse la necessità.