La Russia, come gli Usa, dice basta alle riviste straniere finanziate dall’estero
Con 409 voti a favore su un totale di 450, nessun contrario o astenuto, la Camera bassa del Parlamento russo ha approvato una serie di emendamenti a una legge in base ai quali i media registrati all’estero o che ricevono finanziamenti dall’estero saranno designati come “agenti stranieri”. Una volta classificati come tali, questi media saranno soggetti a restrizioni e responsabilità sul modello di quanto già avviene in Russia con le organizzazioni non governative che ricevono fondi dall’estero. La nuova norma, è stata approvata in risposta alla decisione del Dipartimento di Giustizia statunitense di iscrivere RT America nel Fara (Foreign Agents Registration Act). I deputati russi hanno affermato che le autorità federali decideranno quali mezzi di informazione saranno interessati. La legge è stata inviata al Consiglio della Federazione, la camera superiore del Parlamento, per la convalida. Una procedura di routine prima della firma del presidente Vladimir Putin, che ha già espresso il proprio sostegno. “Violazioni di qualsiasi tipo della libertà dei media russi all’estero non sono e non saranno lasciate senza una decisa condanna e una ritorsione da parte di Mosca”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dopo l’approvazione, da parte della Camera bassa del Parlamento, dell’estensione della legge sugli agenti stranieri ai media che ricevono finanziamenti dall’estero. Legge che consentirà a Mosca, ha aggiunto il portavoce, di rispondere in modo tempestivo. Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha definito gli emendamenti come una “risposta simmetrica” a quelle che ha definito pressioni sui giornalisti russi negli Stati Uniti. La Duma ha anche approvato emendamenti che consentono il blocco – non deciso da un giudice – di siti web che il governo considera non desiderabili, sulla scia della legge per le organizzazioni non governative che ha fino a ora portato al bando di undici ong. Il provvedimento passa ora all’esame del Consiglio della Federazione, dove sarà discusso il 22 novembre, come ha anticipato la presidente, Valentina Matviyenko.