Israele potrebbe entrare in Siria per proteggere i drusi minacciati dall’Isis
L’esercito israeliano potrebbe intervenire in Siria per proteggere il villaggio druso di Hader, dove nove persone sono rimaste oggi uccise in un attacco suicida. “L’esercito è pronto ad aiutare gli abitanti del villaggio per impedire danni o una occupazione”, hanno dichiarato le forze armate israeliane. Da Londra, dove si trova in visita, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha sottolineato “l’amicizia che proviamo verso i nostri fratelli, i drusi”. Al centro della crisi vi è il villaggio di Hader, situato a tre chilometri dal confine con Israele, a ridosso della zona cuscinetto del Golan fra Siria e Stato ebraico. Controllato da milizie regolari del presidente siriano Bashar al Assad, il villaggio è stato attaccato dagli jihadisti di Jabhat Fatah al Sham, un gruppo collegato ad al Qaeda un tempo noto come Fronte al Nusra, foraggiato dagli Usa di Obama. Gli scontri armati e l’attacco suicida hanno provocato forte emozione fra i drusi dalla parte israeliana del confine, molti dei quali hanno parenti ad Hader. Questo pomeriggio, l’esercito israeliano ha dovuto fermare decine di drusi che volevano attraversare il confine in soccorso dei loro fratelli siriani. Finora Israele ha limitato gli interventi in Siria a raid aerei contro convogli di armi della milizia libanese sciita degli Hezbollah, per altro mai rivendicati, o a rispondere a tiri d’artiglieria arrivati sul Golan. La presa di posizione a fianco dei drusi, si basa sulla forte lealtà di questa comunità verso lo Stato d’Israele. Molti drusi servono nell’esercito o la polizia israeliana.