Incredibile Trenitalia: “Siamo puntualissimi”. E i pendolari ridono amaro

7 Nov 2017 19:53 - di Antonio Pannullo

Continua l’assurda e inconcepibile propaganda di Trenitalia sulla presunta puntualità dei suoi servizi. Non sarebbe neanche grave, poiché naturalmente ogni azienda fa i propri interessi, Ma questa della puntualità dei treni locali è una bufala sesquipedale che nessun pendolare, operaio, studente o lavoratore, può tollerare. Suggeriamo a Trenitalia di svolgere un’inchiesta in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora di un qualsiasi giorno, presso gli sfortunati costretti a servirsi di un servizio che purtroppo agisce in condizioni di monopolio. Ne ricaverà, insulti, sberleffi e smentite. Ecco cosa dice la fantasiosissima nota di Trenitalia: ”Novantadue treni su 100 puntuali e solo l’ 1,5% le corse cancellate: è la fotografia delle corse ferroviarie regionali del Lazio gestite da Trenitalia nel corso dei primi 10 mesi del 2017”. ”La puntualità reale, che include i soli treni arrivati entro i 5 minuti dall’orario previsto, è del 92%, l’indice di regolarità, che misura le corse effettuate rispetto alle programmate, è del 98,5%. Risulta superiore alla media generale l’arrivo in orario dei treni in circolazione nelle ore di punta del mattino: nella fascia 6-10 è il 93,5% ad arrivare puntuale, percentuale in crescita dello 0,8% rispetto a quella dello scorso anno. Il trend continua a essere positivo: la puntualità reale aumenta di 8,6 punti percentuali rispetto al 2014, la regolarità del servizio del 35,4%”. ”Sono indici che, considerando le sole cancellazioni (0,4%) e ritardi (2,8%) imputabili direttamente a Trenitalia, salgono al 99,6% come regolarità e 97,2% per la puntualità, a dimostrazione che la macchina industriale e organizzativa di Trenitalia sta confermando la sua positiva evoluzione, addirittura con una riduzione rispetto al 2016 di un punto percentuali dei ritardi di sua diretta responsabilità rispetto al 2016”. Non è vero nulla: il fatto dei 5 minuti è un risibile escamotage di Trenitalia, perché funziona così: Trenitalia considera la statistica dei 5 muniti di ritardo sulla base di quello che viene scritto sul tabellone e quindi poi registrato. In realtà accade che quando sul tabellone è scritto “5 minuti di ritardo”, poi l treno arriva con ben più di cinque minuti di ritardo, ma questo non viene segnato da nessuna parte. Così Trenitalia ha buon gioco nel dichiarare quello che dichiara. Trenitalia poi cita una fantomatica inchiesta tra i viaggiatori, che si dichiarono soddisfatti di varie cose, tra cui “il decoro del treno”. Ora, questo decoro è assolutamente invisibile: i bagni fanno sempre schifo, quando sono aperti, le vetture sono sporche, l’acqua spesso non c’è, le porte sono rotte così come i sedili. Neanche la climatizzazione funziona, per non parlare di scale mobili, biglietterie, ascensori per disabili e quant’altro. Dov’è questo “decoro”? Ma oltre a tutto ciò, c’è anche un’altra questione fondamentale di cui Trenitalia non parla: ultimamente si stanno spendendo centinaia di migliaia di euro, proprio sulle linee laziali, per sostituire marciapiede che erano in ottimo stato, anziché aprire biglietterie, far funzionare ascensori o semplicemente incrementare le corse e farle arrivare in orario. Non si capisce il motivo di queste immani opere, e speriamo che qualche parlamentare di buona volontà voglia fare un’interrogazione e che la magistratura faccia chiarezza sulle motivazioni, costi e modalità di questi inutili lavori. Come poi abbiamo spiegato altre volte, Trenitalia si vanta di non ricevere reclami: ma per fare un reclamo un viaggiatore, già in ritardi per colpa di Trenitalia, dovrebbe andare dal capostazione, prendere un modiulo, compilarlo e consegnarlo. È ovvio che non lo fa nessuno. E su questo gioca – barando – Trenitalia con i suoi comunicati offensivi.

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