Il vescovo non benedice la sede Pd. Fioroni s’infuria e rischia la scomunica (video)

26 Nov 2017 20:03 - di Carlo Marini

Nessuna benedizione per la sezione del Pd di Viterbo. Giuseppe Fioroni, big laziale del Partito democratico, non l’ha presa affatto bene. Minaccia addirittura ritorsioni: “Non finirà qui”, dice nel video riportato da Tusciaweb, la prima a sollevare il caso. «Il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli – scrive Repubblica – vieta le protezioni delle sedi dei partiti e l’onorevole Pd Giuseppe Fioroni, una vita nella Dc, va su tutte le furie: ‘Mai successo in trent’anni! Un gesto che contraddice tutti gli inviti del papa ai cattolici a impegnarsi in politica».

Fioroni non ha gradito la mancata benedizione

L’inaugurazione, sabato mattina con la coda polemica. «Piccola cerimonia, presenti tutti i dirigenti cittadini – spiega Repubblica -. Tutti aspettano il parroco, ma inutilmente. Ben due sacerdoti, viene fuori, hanno declinato l’invito, motivando il loro diniego con una precisa disposizione del vescovo, che vieta le benedizioni durante le occasioni pubbliche, limitandole a quelle private». Repubblica riporta poi l’attacco di Fioroni. “Non mi era mai successo. Non era mai successo nella diocesi. La forma privata viene usata solo in casa molti limitati, se c’è un problema, com’è avvenuto di recente per la benedizione di Totò Riina. Non siamo più al non expedit».

 

“Fioroni irrispettoso nei confronti del Vescovo”

La Curia di Viterbo ha replicato con una nota: «In riferimento alle dichiarazioni provocatorie e irrispettose nei riguardi del vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, non è abitudine della chiesa benedire le sedi di partito che, per definizione, sono “parte”, mentre la chiesa è realtà globale. Nel caso specifico della nuova sede del Pd a Viterbo, al vescovo direttamente non è arrivata alcuna richiesta di benedizione», inoltre, conclude si legge nella nota, «la prassi ecclesiale di non benedire le sedi di partito mira a evitare facili strumentalizzazioni, come, nel caso specifico della nuova sede del Pd di Viterbo, la polemica e le ragioni addotte stanno a dimostrare».

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