Il Papa ai fedeli, esasperato dagli smartphone tuona: «Basta telefonini a Messa»

8 Nov 2017 12:10 - di Redazione

L’ultimo monito del Papa ai fedeli arriva qualche ora fa dall’udienza generale in Piazza San Pietro: e arriva dritto al fulcro della questione, senza perifrasi diplomatiche o appelli simbolici: «Niente telefonini a Messa». E «basta chiacchiere».

Il Papa ai fedeli: «Basta telefonini a Messa»

Papa Francesco lancia il suo anatema all’utilizzo esasperato degli smartphone durante la celebrazione eucaristica nel corso dell’udienza generale in Piazza San Pietro. Il Pontefice interroga fedeli e pellegrini arrivati da tutto il mondo sul perché dei gesti simbolici che si fanno nel corso della messa. «Perché ad un certo punto il sacerdote che presiede la celebrazione dice: «In alto i nostri cuori?». Non dice certo: «In alto i nostri telefonini per prendere la fotografia. No! È cosa brutta. A me dà tanta tristezza quando vedo tanti telefonini alzati, non solo dei fedeli, ma anche di preti e vescovi», è il risentito rimbrotto del Papa. «Ma per favore – prosegue poi – la messa non è uno spettacolo! È andare all’incontro della Passione e della Resurrezione del Signore. Ricordate, niente telefonini! È molto importante tornare alle fondamenta, riscoprire ciò che è l’essenziale, attraverso quello che si tocca e si vede nella celebrazione dei sacramenti… I Sacramenti, e la celebrazione eucaristica in modo particolare, sono i segni dell’amore di Dio, le vie privilegiate per incontrarci con il Signore».

Quindi il monito: basta foto e chiacchiere durante la liturgia

un’invocazione a concentrarsi sul vero significato della celebrazione eucaristica, più che un’esortazione al bob ton, quella di Papa Francesco che, sempre nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro ha dedicato la catechesi «al “cuore” della Chiesa: vale a dire l’eucaristia», indicando a fedeli e pellegrini arrivati da ogni parte del mondo ciò che non va quando si assiste alla messa. «Proviamo ora a porci alcune semplici domande», ha quindi detto Bergoglio, «per esempio: perché si fa il segno della croce e l’atto penitenziale all’inizio della messa? E qui – la sua digressione a braccio – vorrei fare un’ altra parentesi: avete visto come i bambini si fanno il segno della croce? Insegnate loro a fare bene il segno della croce. Così incomincia la messa, la vita, la giornata. Questo vuol dire che noi con la croce del Signore siamo redenti». ed è a questo punto che arriva l’ultima vibrante esortazione del Pontefice ai fedeli: «Tante volte andiamo a messa e chiacchieriamo tra noi, ma così noi non celebriamo il Signore». E fa un esempio concreto, il Papa, a sostegno delle sue argomentazioni: «Se oggi venisse qui il presidente della Repubblica o qualche persona importante del mondo, tutti saremmo vicini a lui per salutarlo, ma quando vai a messa c’è il Signore e tu sei distratto… Pensiamo che le messe sono noiose». Ma spesso sono i sacerdoti a celebrarle in modo noiose, corregge il tiro il Pontefice, chiosando: «E allora che si convertano. Ma lì alla messa c’è il Signore!».

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