Il monito di Ivanka alle donne (e ai Democratici): “Mai tollerare le molestie”

3 Nov 2017 16:00 - di Redazione
ivanka

Le molestie nei confronti delle donne sono “intollerabili”. Ivanka Trump interviene, indirettamente, sul caso degli scandali sessuali che stanno travolgendo Hollywood e alcuni dei testimonial più potenti e in vista dei dem americani, Harry Weinstein in testa. La first daughter, nonché consigliera del padre presidente, ne ha parlato a Tokyo, in occasione della World assembley for women, una conferenza sulle donne organizzata dal governo giapponese.

Ivanka non cita Weinstein o Hollywood, ma la cornice del discorso è chiara

“Le molestie non vanno mai tollerate”, ha sottolineato Ivanka, chiarendo che questo vale per qualsiasi tipo di molestia. “Troppo spesso, la cultura dei nostri luoghi di lavoro non rispetta le donne come si dovrebbe”, ha aggiunto, ricordando che la mancanza di rispetto verso le donne “si manifesta in molteplici forme”. Benché la figlia del presidente Usa non abbia mai citato né Weinstein né quanto sta avvenendo a Hollywood, è evidente che il suo discorso si inserisce nella cornice dello scandalo che sta travolgendo in maniera massiccia l’industria cinematografica americana, che tanto ha contribuito, nei decenni, alla costruzione dell’immagine glamour della compagine politica dei democratici made in Usa.

Tutelare anche le donne delle “economie sottosviluppate”

Ma il discorso di Ivanka non si è limitato alla questione delle molestie o dei veri e propri abusi sessuali. Per la figlia e consigliera del presidente Trump, infatti, la questione del rispetto delle donne riguarda tutti gli ambiti. E, in particolare, in quello professionale si manifesta nella possibilità di accesso e di successo nel mondo del lavoro. Le donne, ha sottolineato Ivanka, non devono più essere divise tra quelle che lavorano fuori e quelle che lavorano in casa. “Quando raggiungeranno i loro pieni poteri molti dei problemi del mondo saranno risolti”, ha sottolineato, invitando esplicitamente sia il suo Paese, gli Stati Uniti, sia il Paese ospite della conferenza sulle donne, il Giappone, a “sconfiggere la tradizionale e rigida cultura nel mondo degli affari che penalizza le donne in modo sproporzionato sul lavoro”. “I governi degli Stati Uniti e Giappone – ha concluso – non possono permettersi di assecondare tali pratiche, ma devono proseguire su un percorso di rinnovamento tramite nuove riforme, consentendo alle donne il giusto riconoscimento anche nelle economie sottosviluppate“.

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