Il cartello del tabaccaio rapinato: «Mi hanno messo in ginocchio». Esplode la rabbia

15 Nov 2017 11:11 - di Adriana De Conto

Asti, il grido di dolore del tabaccaio depredato tre volte dai ladri sta continuando a fare notizia, con un’eco social di grande solidaretà. Il cartello con le scuse ai clienti: “Scusate, siamo in ginocchio”. Sono stati rapinati e chiedono scusa ai clienti, Giancarlo e Lucia  i titolari di una tabaccheria  in corso Alla Vittoria, dove da qualche giorno è comparso un cartello sulla vetrina: “Chiediamo scusa alla clientela per i disagi. Due furti e una rapina ci hanno messo in ginocchio, scusate se non riusciamo a servirvi meglio”, scrivono e firmano Giancarlo e Lucia. Uno sfogo. “Tre rapine in tre anni sono troppe, l’ultima sei giorni fa – spiega il titolare – È diventato un incubo”. Eppure lui chiede scusa ai clienti con parole semplici che però testimoniano quanto sia difficile fare il proprio lavoro a fronte una criminalità feroce e uno Stato che latita. Le tabaccherie sono da tempo in trincea, sotto assedio. Le rapine si moltiplicano ma i due gestori stanno dimostrando una civiltà fuori dal comune. “E’ doveroso chiedere scusa – continua il titolare intervistato – perché se non paghi ti staccano tutto e non hai più servizi: il cliente non trova quello che vuole e va via, giustamente arrabbiato, e non torna più. Le scuse sono doverose”. E aggiunge: “il mio è un messaggio di un uomo disperato perchè se nessuno mi aiuta sarò costretto a chiudere”. E come spesso accade la prima risposta arriva dal web, dove qualcuno ha pubblicato la foto di quel messaggio appiccicato al vetro.

Il grido di dolore del tabaccaio: l’appello social

“Questo è il cartello che ha affisso sulla sua vetrina un tabaccaio che tutti noi conosciamo. Nonostante le tante persone che grazie a questo gruppo hanno espresso e dimostrato la loro solidarietà, rispondendo all’appello di andare a fare un piccolo acquisto nel suo negozio, l’ultimo furto gli ha dato un bel colpo forte alla nuca”, si legge sulla pagina Facebook dei commercianti di Asti. “Questa persona cerca qualcuno disposto a investire sulla sua attività. Altrimenti sarà un altra serranda chiusa e un’altra carriera spezzata”. Parole semplici che però testimoniano quanto sia difficile fare il proprio lavoro quando di fatto bisogna fare i conti con una criminalità che sembra incontrollata e incontrollbile.

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