Gli prestano 30.000 €, ne ridà 132.000: estorsione e usura tra ristoratori di Trastevere
Loschi affari di estorsione e usura, conditi da minacce e ricatti: tutto avviene nell’ambito della ristorazione di Trastevere e comincia quando, un noto ristoratore della zona, rimane vittima di prestiti usurari da parte di un finanziatore, anche lui commerciante, che a partire dal 2008, a fronte di un prestito di 30.000 euro, aveva ottenuto in cambio la restituzione decuplicata di circa 132.000 euro.
Roma, estorsione e usura tra ristoratori di Trastevere
Le indagini sono culminate nel fermo eseguito oggi dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere, che hanno arrestato un 52enne romano, incensurato, con l’accusa di usura ed estorsione. Coordinate dal Pool Reati contro il patrimonio, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto Lucia Lotti, l’inchiesta ha portato all’arresto odierno arrivato dopo una serie di monitoraggi, di intercettazioni e prove delle azioni estorsive messe in atto dall’usuraio ai danni del cliente-vittima. In particolare, l’arrestato aveva minacciato il ristoratore costringendolo a pagare importi mensili tra i 1.000 e i 1.500 euro, minacciando, in caso di rifiuto, ripercussioni su di lui e sull’attività commerciale. Dalle indagini, condotte come anticipato anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno fatto emergere lo stato di ansia e soggezione della vittima che, preoccupata delle possibili conseguenze dei mancati pagamenti, continuava a corrispondere notevoli importi ben oltre il capitale finanziato, in realtà moltiplicato. L’usuraio, infatti, per sollecitare i continui pagamenti, paventava «visite poco gradite al locale» per «sistemare la questione».
Le indagini tra intercettazioni telefoniche e ambientali
Durante un incontro per la consegna del denaro, i Carabinieri hanno fermato e perquisito il 52enne, trovandogli i 1.500 euro appena ricevuti, oltre ad altro denaro contante. Dalla successiva perquisizione all’interno dell’esercizio commerciale gestito dall’uomo, sono stati trovati, nascosti, 64.700 euro in contanti, oltre a 6 assegni da 5.000 euro ognuno con la firma della vittima di usura. L’arrestato si trova ora in carcere a Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e deve rispondere di estorsione e usura. Il Gip ha convalidato l’arresto e disposto per l’indagato gli arresti domiciliari, nonché il sequestro preventivo del denaro rinvenuto nella sua disponibilità.