Gli elefanti vanno protetti. Trump sui trofei ci ripensa dopo le critiche di BB
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che sospenderà la decisione presa dalla sua amministrazione di autorizzare i cacciatori a importare trofei di elefanti da loro uccisi. In un tweet, Trump ha scritto di voler prendere tempo “per esaminare i dati sulla tutela” della specie e di voler “fare presto il punto” con il segretario alla Sicurezza interna, Ryan Zinke. L’annuncio del presidente – i cui figli Donald jr. ed Eric sono appassionati di caccia grossa in Africa – è arrivato qualche ora dopo la pubblicazione di un regolamento dell’amministrazione che permetteva di nuovo ai cacciatori di tornare in patria con trofei di elefanti uccisi nello Zimbabwe e in Zambia, dopo il divieto posto dall’amministrazione di Barack Obama. In una nota, dal canto suo, Zinke ha riferito di aver avuto un colloquio con Trump, a seguito del quale entrambi si sono detti “convinti che la tutela e la salute dei branchi sono essenziali”.
L’annuncio della revoca del divieto di importare trofei aveva provocato dure critiche da parte dei difensori dell’ambiente, che temevano ulteriori, pesanti conseguenze sulla popolazione degli eleganti già a rischio di estinzione. Tra le critiche ricevute da Trump anche quelle dell’anziana attrice francese Brigitte Bardot che ha indirizzato a Trump una durissima lettera, in cui lo definisce “inadatto a governare”, e che ha diffuso anche sul suo account Twitter. “Nessun despota del mondo può assumersi la responsabilità di ammazzare delle specie tanto antiche e che fanno parte dell’eredità mondiale dell’umanità” ha scritto la Bardot. Parole che forse hanno avuto un peso nella marcia indietro di Trump.