Generale croato urla la sua innocenza bevendo veleno in aula (video)
Drammatica udienza al tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. L’udienza è stata bruscamente interrotta oggi dopo la lettura della sentenza di appello sul caso Jadranko Prlic e di altri cinque croato-bosniaci: dopo che il tribunale ha confermato la condanna di primo grado, uno degli imputati, Slobodan Praljak, ha protestato, e – secondo quanto riferito dalla sua legale – ha afferrato una bottiglia apparentemente contenente veleno e ne ha bevuta una certa quantità. “Slobodan Praljak non è un criminale di guerra. Respingo la sentenza con disprezzo”, ha urlato l’uomo, svitando una bottiglietta che aveva portato con sé in aula e bevendo il liquido che conteneva. Al momento del suo intervento, il giudizio definitivo riguardante alcuni dei 22 capi di imputazione – costati agli imputati nella sentenza precedente 25 anni di carcere – doveva ancora essere reso noto dalla corte, che ha sospeso e aggiornato i lavori. I leader croato-bosniaci Jadranko Prlic, 58, Praljak, Bruno Stojic, Milivoj Petkovic, Valentin Coric e Berislav Pusic erano stati condannati in prima istanza nel 2013. In appello alcune sentenze sono state capovolte. Quello di oggi era l’ultimo pronunciamento del tribunale dopo 24 anni di lavoro. I casi ancora aperti, ivi compresi gli appelli nei processi per genocidio di Radovan Karadzic e Ratko Mladic, verranno gestiti dal Meccanismo Onu per i Tribunali Penali Internazionali. Slobodan Praljak è morto poco dopo. A confermarlo è stato un funzionario della Corte, un’ora dopo circa l’assunzione da parte di Praljak – in segno di protesta contro la Corte – del liquido che portava con sé in una bottiglietta. La televisione di stato croata ha diffuso immagini in cui si vede un’ambulanza allontanarsi dalla sede della Corte in direzione dell’Aja sotto scorta della polizia.