Galantino, io comunista? Il segretario della Cei non si offende, anzi…
A definirlo un “vescovo comunista” era stato il leader della Lega Matteo Salvini. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, si è sempre speso infatti a favore dell’accoglienza dei migranti e da ultimo dello ius soli, inimicandosi non solo i leghisti ma buona parte dell’elettorato di centrodestra che pretende una gestione rigorosa dei flussi migratori.
Del resto lo stesso Galantino non era stato tenero con Matteo Salvini, definendolo a sua volta un “piazzista di fanfaronate da osteria”. La polemica risale a due anni fa ma è stata rispolverata in televisione durante un intervento dello stesso Galantino alla trasmissione Carta bianca, condotta su Raitre da Bianca Berlinguer.
Il segretario della Cei ha così replicato ancora una volta a Matteo Salvini e non è apparso affatto disturbato dall’appellativo “comunista” rivolto alla sua persona: “Non mi interessano gli appellativi che mi vengono appiccicati. Se comunista è una persona che guarda negli occhi la storia delle persone e cerca di fare tutto quanto il necessario sono comunista“.