Fiori a Venaria per i caduti Rsi: blitz dei vigili per toglierli dal cimitero

2 Nov 2017 18:13 - di Davide Ventola

Le rose rosse lasciate in memoria dei caduti della Rsi sono state portate via dai vigili urbani, come fossero state la refurtiva di un delitto. È accaduto in provincia di Torino, a Venaria reale, la mattina del primo novembre. Il vergognoso episodio è accaduto nel comune amministrato da una giunta pentastellata, che (nei fatti) non ha mai fatto mistero di essere orgogliosamente di sinistra. L’Anpi ha segnalato l’iniziativa di un militante di CasaPound, che alla vigilia delle celebrazioni dei defunti, ha deposto rose rosse davanti all’Ossario, in memoria dei morti della Repubblica sociale. Per ogni caduto, un foglietto con il nome e cognome e una rosa rossa. Rossa come il sangue che hanno versato per la patria.

“Esporre simboli della Rsi è reato”

«Non si possono esporre i simboli della Rsi perché è apologia di reato. E poi un mazzo di fiori proprio vicino al mausoleo che ricorda i caduti partigiani, è davvero brutto». Così sentenziò Fabio Scibetta dell’Associazione nazionale partigiani che ha segnalato il “delitto” alla polizia municipale. Il fatto più sorprendente è che i vigili urbani sono intervenuti con la sollecitudine delle teste di cuoio in un blitz antiterrorismo. Due rappresentanti della Polizia municipale hanno quindi rimosso e sequestrato le rose rosse e i fogli con i nomi dei caduti della Rsi.

Il sindaco M5S di Venaria: “I valori della Rsi sono contro la gente”

«È un fatto gravissimo che non deve passare inosservato», ha tuonato Annibale Pitta, presidente dell’Anpi di Venaria. «Chi ha deposto quel mazzo di fiori voleva solo attirare l’attenzione e ha raggiunto il suo scopo», incalza il sindaco grillino Falcone. L’esponente pentastellato ha fatto capire di essere della stessa pasta di Raggi (La sindaca di Bella Ciao e che ha sfrattato i militanti di destra di Colle Oppio). «I militari della Rsi sono morti per la loro causa, che non era quella condivisa dalla maggior parte della gente, nemmeno dopo la guerra. I valori di chi ha sacrificato la propria vita per la Resistenza devono essere salvaguardati e trasmessi». Grillini e antifascisti militanti, a braccetto, senza pietà neanche per i morti.

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