Diciassette omicidi, tredici ergastoli: Donato Bilancia libero un giorno per “premio”

16 Nov 2017 12:47 - di Robert Perdicchi

A parlare di “permesso premio” per uno che ha ucciso diciassette persone e si è beccato tredici ergastoli, viene la pelle d’oca. Ma la legge italiana è dalla parte del “mostro” della Liguria, Donato Bilancia, il serial killer che negli anni Novanta seminò il terrore in un’intera regione, facendo strage soprattutto di donne, molte delle quali prostitute. Il serial killer, punito per i delitti confessati e compiuti tra il 1997 ed il 1998, ha ricevuto nei giorni scorsi un permesso per uscire dal carcere e far visita, tenuto sotto controllo dalle forze dell’ordine, alla tomba dei genitori a Nizza Monferrato. Bilancia è detenuto presso il carcere Due Palazzi di Padova dove ha conseguito il diploma in ragioneria, iscrivendosi poi all’università: più precisamente al corso di laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale. Da tempo il pluriomicida provava ad ottenere i benefici della legge sulla buona condotta, dopo aver tentato anche la strada della revisione del processo, in Cassazione chiedendo che i suoi reati fossero giudicati con il rito abbreviato per ottenere maggiori possibilità di uscita dal carcere.

I delitti di Donato Bilancia

Il 16 ottobre 1997 Bilancia aveva “esordito” uccidendo Giorgio Centanaro nella sua casa, soffocandolo con del nastro adesivo, anche se il delitto venne archiviato come morte per cause naturali,. Fu Bilancia stesso ad autoaccusarsi dell’omicidio. Il 24 ottobre dello stesso anno Bilancia assassinò nella loro casa Maurizio Parenti e la moglie Carla Scotto, per rapina. Il 27 ottobre uccise Bruno Solari e Maria Luigia Pitto, per lo stesso motivo, e il 13 novembre seguente, nella cittadina di confine di Ventimiglia, ammazzò senza pietà Luciano Marro, cambiavalute. Il 25 gennaio 1998 fece fuori, invece, Giangiorgio Canu, metronotte a Genova, il 20 marzo rapinò e uccise un altro cambiavalute, Enzo Gorni.  Il 9 marzo a Varazze sparò a Stela Truya, prostituta albanese, nove giorni dopo a Pietra Ligure uccise la prostituta ucraina Ljudmyla Zubskova, il 24 marzo provò ad ammazzare la transessuale Lorena, che intuì le sue intenzioni, accorsero due metronotte che Bilancia uccise, senza pensarci su, Massimiliano Gualillo e Candido Randò.

Non è finita. Il 29 marzo a Cogoleto il serial killer ligure assassinò la pristituta nigeriana Tessy Adobo, poi, durante la fuga, quando già da giorni era ricercato dalla polizia, Bilancia sul treno  Spezia-Venezia si nascose in un bagno, non prima di aver ucciso Elisabetta Zoppetti, quindi, il 14 aprile, un’altra prostituta, Kristina Valla, quattro giorni dopo, ancora ancora suun treno, ammazzò Maria Angela Rubino masturbandosi poi sul suo cadavere. Il 21 aprile ad Arma di Taggia l’ultimo dei delitti di Bilancia, il benzinaio Giuseppe MiletoDonato Bilancia venne arrestato il 6 maggio 1998, appena uscito da casa sua in via Leonardo Montaldo a Marassi, dai Carabinieri senza che opponesse resistenza: dopo pochi giorni, rese confessò tutti gli omicidi, attribuendosene anche altri.

 

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