Calcio, lo psichiatra: per l’Italia la nuova linea del Piave passa da San Siro
“L’Italia si è costruita su due punti fermi: una è la riscossa dalla sconfitta di Caporetto con la vittoria del Piave, l’altra sono le vittorie della Nazionale di calcio“. Una squadra che ora deve credere nel “miracolo della rivincita”. Senza ‘sedersi’ sui trionfi che furono, ma passando “dai ricordi all’azione”. Claudio Mencacci, past president della Società italiana di psichiatria, esorta così i ragazzi di Gian Piero Ventura dopo la sconfitta di ieri con la Svezia nella gara di andata dei playoff per un posto ai Mondiali di Russia 2018: lunedì 13 novembre a Milano “devono cercare di far parte di quell’Italia che ci crede e che lotta per la riscossa del Paese”. Vincere si può, “la linea del Piave passa da San Siro”.
All’indomani dell’1-0 di Stoccolma, Mencacci invita l’Italia a rialzarsi guardando a Milano. “E’ un po’ la capitale della riscossa economica del Paese”, osserva. Quindi, “restando in metafora”, si può sperare che la città ‘porti bene’ anche agli azzurri. Magari con il tifo, il sostegno, la fiducia e il calore auspicati dai giocatori e dal ct. L’esperto riflette poi sui sentimenti del giorno dopo: “L’amarezza della sconfitta è anche l’espressione di chi sente di avere una grande potenzialità, che però non riesce a organizzare per raggiungere il risultato sperato. E la delusione è ancora più cocente perché contrasta con le speranze di una nazione come la nostra, che dopo la crisi si sta riprendendo e risvegliando”.
Intanto il premier Paolo Gentiloni ha deciso di tenersi alla larga dallo stadio di San Siro. “Tiferò da casa”, ha fatto sapere ai giornalisti che gli chiedevano se sarà presente al match di Milano.