Bologna, centri sociali e Pd scatenati in nome dell’antifascismo

11 Nov 2017 12:35 - di Redazione

A Bologna e dintorni la sinistra e i centri sociali sono in piena mobilitazione antifascista. Vari episodi lo dimostrano e testimoniano di un clima che si va di giorno in giorno avvelenando.

E’ di oggi la notizia, intanto, che i centri sociali hanno occupato i locali dismessi della Stazione Veneta a Bologna. Pretendono dal Comune uno spazio gratuito e non hanno intenzione di muoversi finché non avranno una risposta positiva. Massiccio l’intervento della polizia, tutt’ora in corso, con momenti di tensione e gravi disagi per la mobilità cittadina nell’area nord del capoluogo emiliano.

Non solo: sempre gli ambienti dei centri sociali hanno minacciato disordini perché in un pub di Bologna era in programma un convegno (organizzato dalla Fiamma Tricolore) per parlare della legge Fiano. I gestori del locale dinanzi alle minacce si sono visti costretti a ritirare la disponibilità del locale. All’incontro in programma  sarebbe dovuto intervenire Massimiliano Mazzanti, di Fratelli d’Italia, per presentare il suo libro “Costituzione… In Rosso! E Nero“.

Infine nella giornata di ieri un consigliere comunale del Pd di Budrio ha contestato e chiesto al sindaco di revocare la disponibilità del palasport locale, affittato a sue spese da Selene Ticchi, esponente e candidata a sindaco alle ultime amministrative per una lista civica di destra, Aurora italiana. Il palasport è stato affittato in vista di un concerto per il prossimo 25 novembre: in programma una manifestazione canora (i cui proventi saranno devoluti in beneficenza all’oncologia pediatrica e alla neuropsichiatria del Gozzadini) con la partecipazione dei gruppi Antica Tradizione e Legittima offesa.

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