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Berlusconi benedice il “patto dell’arancino”: «C’è affetto con Meloni e Salvini»

Berlusconi benedice il “patto dell’arancino”: «C’è affetto con Meloni e Salvini»

Home livello 2 - di Redazione - 3 Novembre 2017 - AGGIORNATO 4 Novembre 2017 alle 14:55

Affettuosità, è il termine che Silvio Berlusconi sceglie tornando, il giorno dopo, sempre da Catania, su quella cena con gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni che i giornali hanno ribattezzato come il “patto dell’arancino”. «Quella di ieri sera a Catania è stata una cena come molte altre che ci sono state in passato, con un clima di grandissima, più che cordialità, affettuosità, alla quale è stato dato il nome della ‘cena dell’arancino’, che è una squisitezza siciliana e che quindi è un nome che possiamo tranquillamente approvare», ha detto il Cavaliere prima di lasciare Villa del Bosco a Catania.

«Il centrodestra è sempre stato in corsa, anche se c’è chi specula su eventuali divisioni che non ci sono mai state. Abbiamo un programma su cui mettere una parola definitiva, ma è praticamente accettato da tutti. Dopo le elezioni in Sicilia abbiamo già previsto un appuntamento con i leader del centrodestra per scriverne la versione definitiva, che è pragmatica e prevede una realizzazione immediata», ha aggunto Berlusconi, che manifesta assoluto ottimismo sul voto di domenica: «Io sono ottimista in Sicilia, dopo i disastri del governo della sinistra, ma c’è un pericolo costituito dal Movimento 5 stelle, un partito pauperista e giustizialista che odia il partito medio che vuole mettere pesantissime tasse quasi su tutto. Votare i 5 stelle è masochismo puro».

Per le Politiche, poi, lo scenario sembra altrettanto favorevole: «Ci sono 14 piccole formazioni che per la prima volta sono venute nel centrodestra e si stanno aggregando in due poli: uno laico e l’altro cattolico. Quindi ci sarà un centrodestra molto forte che sono sicuro non soltanto vincerà le elezioni di domenica in Sicilia, ma anche le prossime politiche. Alla Regione e alla guida del Paese – ha aggiunto Berlusconi – ci vogliono uomini che vengono dall’impresa, dalle professioni, dalla cultura, dal volontariato che nella vita abbiamo avuto successo nel loro lavoro e che per tanto siano apprezzati e stimati da tutti, naturalmente con nel consiglio dei ministri di rappresentanti anche delle nostre forze politiche».

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3 Novembre 2017 - AGGIORNATO 4 Novembre 2017 alle 14:55