Banconote false nei negozi di 21 città da Taranto a Cosenza: ecco come riconoscerle (VIDEO)
Falsari organizzati e disseminati sul territorio: e che territorio. Sono 21 i comuni tra Taranto e Cosenza, coinvolti nella diffusione di banconote false smerciate in diverse attività. Una truffa ordita e realizzata con capillare meticolosità, frutto di uno studio preventivo delel città e dei negozi in cui infierire. Sulla loro strada, però, i falsari hanno trovato gli agenti della Questura di Taranto che, congiuntamente ad altri colleghi di Napoli, hanno smascherato l’inganno e individuato i responsabili: e questa mattina, a conclusione delle indagini, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di sei persone, disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo jonico, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di quattro tarantini e due napoletani, accusati di associazione a delinquere dedita in maniera continuativa alla spendita di banconote false nelle province di Taranto, Cosenza, Brindisi, Lecce e Bari. Il video, postato in apertura, andato in onda da Mi manda Raitre nel mese di settembre, indica come provare a riconoscere banconote e monete false.
Banconote false nei negozi di 21 comuni
Un ritmo incalzante e una diffusione capillare: queste le coordinate di riferimento seguite dai truffatori che, come anticipato, hanno agito in almeno ventuno comuni, nei quali gli indagati hanno speso banconote false, realizzando mediamente 8-9 pagamenti “taroccati” da 100 euro nel giro di poche ore, ad esempio in vari piccoli esercizi (ferramenta, farmacie, enoteche, salumifici, ottiche, rosticcerie, rivendite di generi alimentari e frutta, panifici, paninoteche, profumerie, ecc.) individuati con cura e prediligendo quelli privi di dispositivi di controllo delle banconote e/o di impianti di video-sorveglianza. Non solo: la truffa, congegnata ed eseguita con particolare zelo, potrebbe rivelarsi collegata anche ad altre inchieste investigative in via di svolgimento in ordine ad altri reati, tanto che i poliziotti stanno operando una serie di perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura nell’ambito di un altro filone di indagine, che ha consentito di accertare nei confronti di altri sette indagati, diversi episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tra i sequestri di stupefacente più significativi operati nel corso delle indagini quello di ben 46 “panetti” di hashish, per un peso complessivo di 4,6 chilogrammi.