Attentato in moschea nel Sinai, 14 terroristi uccisi, altri 14 arrestati
Non si è fatta attendere la risposta delle autorità all’attentato alla moschea sufi nel Sinai, costata la vita a oltre 300 persone: e così, da fonti del ministero degli Interni egiziano che ha appena diramato una nota, si apprende che sono almeno 14 i terroristi uccisi e altrettanti i sospetti arrestati in raid condotti dalla polizia e dall’esercito egiziani all’interno e nelle vicinanze della Penisola del nord del Sinai.
Sinai, attentato in moschea: 14 terroristi uccisi
L’operazione, è detto espressamente nella nota ministeriale, rientra nella risposta delle autorità egiziane all’attentato di venerdì scorso contro una moschea sufi nel Nord del Sinai, nell’Egitto settentrionale, costato la vita ad almeno 309 persone e dove sono rimaste ferite oltre un centinaio di altre vittime del brutale attentato. Il ministero degli Interni ha precisato che undici terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia impegnata in un raid in una fattoria nella provincia di Ismailia a nordest del Cairo; una fattoria, a quanto trapela, trasformata in un covo di terroristi.
I raid delle forze armate egiziane: arresti e sequestri
Non solo: altri raid condotti nelle province di Ismailia, Sharqiya e nel Nord del Sinai hanno portato all’arresto di nove sospetti con materiale di contrabbando destinato ai terroristi. Le Forze Armate egiziane hanno poi reso noto che l’esercito ha condotto una serie di blitz e spedizioni mirate nel Sinai centrale, nel corso delle quali sarebbero stati uccisi tre estremisti e ne sarebbero stati arrestati altri cinque. Nell’operazione è stato anche sequestrato un camion carico di materiale esplosivo e sono stati distrutti alcuni covi usati dagli estremisti. Un duro colpo, insomma, quello inferto dalle autorità alle organizzazioni terroristiche presenti a ranghi massicci nella regione del Sinai.