Anche Facebook si scusa. Ma solo con la famiglia di Totò Riina…

23 Nov 2017 14:42 - di Tano Canino

Anche Facebook si scusa. E, a volte, non ci si crede!, si tratta pure di scuse immediate. Come quelle giunte alla famiglia di Totò Riina per aver tolto -solo per qualche ora- i post di condoglianze dalle pagine dei familiari più stretti. Incredibile, ma vero. “Per errore” è stata la spiegazione a discolpa, arrivata dalla sede italiana della piattaforma. Perché immaginabile dev’essere stata anche la paura e lo sconcerto dei capi del social, una volta accortosi dell’evidente, ma involontario (da parte loro) sgarbo al Capo dei capi. Anche Facebook si scusa. Mica si stava a parlare di un paio di chiappe o di tette, di un pernacchio o di un saluto romano! Per quelle immonde sconcezze e per altre ancora tipo croce celtica, sfottò calcistici, composizioni caricaturali, supremazie di genere e di ogni genere, la mannaia dei gestori di Fb è più sicura del sole che sorge (un po’ fascistello pure lui!). Qui no, qui c’è l’offesa al morto e alla “famiglia”. E non un morto qualsiasi, che neppure c’avrebbe fatto caso. Ma il morto dei morti che in vita di morti ne fece assai. Uno che mai è stato solo e che ora lascia una società “onorata” con tanto di parentela ed eredi. Meglio scusarsi, e subito. Nessuna marcia indietro rispetto ai dettami della bibbia politically correct che da Menlo Park, California, vigila sul social. L’occhio democratico resta intatto e operativo. Ma qui la democrazia non c’entra: c’entra la mafia. Quella è gente che di solito parla poco e niente e non denuncia. Perciò, detto fatto: i post con tanto di faccine dolenti, arrivati sui profili dei familiari du ‘zu Totò, spariti all’improvviso per la dabbenaggine di qualche giovanotto zelante, all’improvviso riapparvero grazie al ravvedimento operoso della direzione. Con le scuse. Del resto, perché rischiare? Perché mai doversi guardare le spalle al mattino o all’imbrunire, temere per l’uscita o il rientro a casa? È vero, Corleone e Milano vicinissime non sono. Ma, non sia mai che un equivoco possa annullarne, improvvisamente, la distanza. Tenetelo a mente: anche Facebook si scusa.

 

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