Alternanza scuola-lavoro, studenti in piazza: «Ora basta schiaffi dal governo»
«Blocchiamo gli atenei e scendiamo nelle piazze perché così non si può più andare avanti. Siamo stanchi di ricevere schiaffi da ogni governo, i fondi previsti nella legge di stabilità non sono sufficienti a garantire il diritto allo studio, il numero chiuso esclude sempre più studenti dai corsi di laurea e interi dipartimenti universitari e degli enti di ricerca continueranno ad essere retti da ricercatori precari. Inoltre le nostre università, con i tirocini sfruttamento, sono ormai palestre di lavoro gratuito o precario». Parola del coordinatore nazionale di Link Coordinamento universitario, che oggi torna in piazza, dopo lo sciopero dell’alternanza scuola-lavoro del 13 ottobre, con gli “Stati generali dello sfruttamento” insieme a studenti universitari, tirocinanti, ricercatori precari, riders, specializzandi.
Scuola-lavoro: studenti in piazza contro lo sfruttamento
Che cosa vogliono gli studenti mobilitati contro il ministero dell’Istruzione? «Con le mobilitazioni di oggi costruiamo gli stati generali dello sfruttamento in contrapposizione a quelli dell’alternanza lanciati dalla ministra Fedeli il 16 dicembre», spiegano gli organizzatori. «Le risposte del Miur sono insufficienti: vogliamo subito uno statuto degli studenti in alternanza che garantisca percorsi di qualità e totalmente gratuiti per gli studenti e vogliamo il ritiro dell’accordo Miur-Campioni dell’alternanza», spiegano ancora i portavoce della protesta annunciando che nella notte gli studenti hanno fatto un blitz notturno al ministero del Lavoro con uno striscione sugli “Stati generali dello sfruttamento”. «Abbiamo fatto un blitz al ministero del Lavoro perché tramite alternanza e tirocini non di qualità vogliono avallare il lavoro minorile o gratuito al posto dell’esperienza formativa». Gli studenti universitari contestano che gli sgravi alle imprese nella legge di stabilità 2018 sono l’ennesimo regalo alle imprese senza alcuna garanzia o investimento strutturale.