Al Pd fallisce il “voto di scambio” sullo Ius Soli. Il moldavo: «Non vi voto…»
7 Nov 2017 15:14 - di Redazione
La legge sullo Ius Soli avrebbe potuto spostare un po’ di voti verso il Pd e potrebbe farlo anche in vista delle prossime Politiche, ma per il momento i risultati di questo possibile “voto di scambio”, nell’accezione meno negativa, a quanto pare non si stanno realizzando. Neanche per le primarie, nemmeno per quelle che dovrebbero indicare il candidato alla poltrona di sindaco di una media città italiana come Vicenza. È qui che si è consumato – come racconta Repubblica – lo strappo tra un cittadino straniero e la locale sezione del Pd. al punto che il potenziale elettore, un moldavo che vive in Veneto, ha chiesto l’immediata sospensione delle consultazioni. Motivo? «Non mi fanno votare».
Nicolae Galea, 20enne nato a Cantemir in Moldavia, ma regolarmente residente a Vicenza e iscritto al circolo Pd del centro storico, si è ribellato: «Si sta violando lo Statuto nazionale del partito, si vuole infatti impedire a me e agli altri cittadini extracomunitari, regolarmente residenti, di votare alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Vicenza». Tutto ciò accade perché i tre candidati sindaco, tutti iscritti al Pd, per le primarie comunali del centrosinistra (previste a Vicenza il 3 dicembre prossimo) hanno accettato la norma che esclude dal diritto di voto i cittadini extra-europei, ancorché regolarmente residenti in Italia. Un modo per evitare fenomeni di massa “cinesi”, come già accaduto a Napoli. Secondo il moldavo, però, nello statuto del Pd c’è scritto che “sono elettrici ed elettori, cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso del permesso di soggiorno”. Galea, alla luce di questa vicenda, chiama in ballo anche la legge sullo Ius Soli, sulla quale la contraddizione tra promesse e impegni mantenuti dal Pd con i propri elettori, è ancora più evidente.
Nicolae Galea, 20enne nato a Cantemir in Moldavia, ma regolarmente residente a Vicenza e iscritto al circolo Pd del centro storico, si è ribellato: «Si sta violando lo Statuto nazionale del partito, si vuole infatti impedire a me e agli altri cittadini extracomunitari, regolarmente residenti, di votare alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Vicenza». Tutto ciò accade perché i tre candidati sindaco, tutti iscritti al Pd, per le primarie comunali del centrosinistra (previste a Vicenza il 3 dicembre prossimo) hanno accettato la norma che esclude dal diritto di voto i cittadini extra-europei, ancorché regolarmente residenti in Italia. Un modo per evitare fenomeni di massa “cinesi”, come già accaduto a Napoli. Secondo il moldavo, però, nello statuto del Pd c’è scritto che “sono elettrici ed elettori, cittadine e cittadini di altri Paesi in possesso del permesso di soggiorno”. Galea, alla luce di questa vicenda, chiama in ballo anche la legge sullo Ius Soli, sulla quale la contraddizione tra promesse e impegni mantenuti dal Pd con i propri elettori, è ancora più evidente.