A Trenzano il primo sindaco di CasaPound: «Sono contro la Boldrini e fascista»
«Siamo felici ci accoglierlo», ha commentato Simone Di Stefano, leader di CasaPound, pronto ad accogliere a braccia aperte il primo sindaco con la “tartaruga” targata sul profilo politico. Andrea Bianchi, 39 anni, bresciano, già primo cittadino di Trenzano, un comune di 5 mila abitanti vicino Brescia, ha annunciato la sua adesione a CasaPound sdoganando, di fatto, nella politica che conta, la formazione di destra identitaria già presente, da qualche anno, in numerose competizioni politiche.
Dalla Lega a CasaPound
Bianchi amministra Trenzano dal 2008, prima con la Lega Nord e poi a partire dal 2013 con una civica di centro destra, fino all’adesione a CasaPound. Lo scorso mese di luglio era finito nella bufera per aver espresso la propria ostilità politica nei confronti di Laura Boldrini, con una frase che fece molto discutere: «Se lei si definisce antifascista io non posso che andare contro e definirmi fascista e riconoscere quanto di buono fatto da Mussolini fino al ’37 e fino a prima delle legge razziali». Per quella dichiarazione si beccò anche una denuncia alla polizia, così come quando partecipò a una manifestazione di Forza Nuova.
«Un naturale sbocco politico»
«È l’arrivo di un mio percorso politico personale. CasaPound riflette il mio pensiero anche se non avrò incarichi all’interno del partito», ha commentato Bianchi sul suo profilo Facebook. Nel giorno del suo passaggio al movimento della “tartaruga” Bianchi ha anche sintizzato, in un posto, le sue idee politiche: «Io oggi penso che la sicurezza del popolo italiano debba essere al primo posto delle priorità dello Stato e che i confini, la cittadinanzae la bandiera debbano più che mai essere difese e non essere messe continuamente in discussione… Io oggi penso che lo Stato debba tornare ad essere autorevole esempio e farsi carico di infondere nuovamente il senso di responsabilità in ogni suo cittadino, valorizzando i talenti di ognuno, premiando i meritevoli e correggendo gli erranti.– Io oggi penso che lo Stato, prima di garantire condizioni di vita dignitose ad ogni cittadino del mondo, presente più o meno legittimamente sul territorio nazionale, le debba garantire a tutti gli italiani e che la solidarietà non debba essere imposta ai contribuenti, ma tornare ad essere una spontanea propensione dei singoli cittadini nei confronti della Nazione e dei propri connazionali… É solo per coerenza a tutto ciò che oggi penso, e non per null’altro, che alcuni mesi fa mi sono avvicinato a CasaPound Italia, ho chiesto se la mia #fede cattolica potesse essere o meno conciliabile con il movimento e, ricevendo riscontro positivo direttamente dai vertici, mi sono tesserato. Tutto qui».