Usa, iniezioni letali: giustiziato in Texas il sesto condannato a morte del 2017

13 Ott 2017 9:59 - di Martino Della Costa

Il boia d’oltreoceano ha ripreso ad eseguire le sue sentenze capitali: e ieri un condannato a morte – per aver colpito e ucciso un agente penitenziario nel 1999 – Robert Pruett, 38 anni, è stato giustiziato con un’iniezione letale nel carcere di Huntsville, in Texas.

Giustiziato in Texas il sesto condannato a morte del 2017…

Si tratta della 544esima esecuzione nello Stato americano dal 1976, anno in cui è stata reintrodotta la pena di morte, il sesto nel 2017. Un’ora prima la Corte suprema aveva rigettato un ultimo ricorso per la sospensione della condanna, rigetto che non è stato motivato. Il detenuto la cui pena capitale è stata eseguita ieri seri era il ventesimo prigioniero messo a morte quest’anno negli Stati Uniti dopo lo stop and go dei mesi scorsi dovuto alle polemiche e alle controversie legali in corso tra le associazioni di militanti che si battono contro la pena capitale, le corti e le giurie dei vari Stati statunitensi interessati dalla legge sulle condanne a morte e le ditte farmaceutiche produttrici dei farmaci utilizzati per le esecuzioni capitali.

La controversia legale sui farmaci utilizzati per le esecuzioni capitali

In particolare, tutta la vicenda che nei mesi scorsi ha tenuto banco sui media di mezzo mondo, sarebbe esplosa quando la McKesson Corporation, distributore della Pfizer, ha dichiarato apertamente che uno Stato in particolare – in quella circostanza si trattava dell’Arkansas – avrebbe mentito sull’utilizzo del prodotto facendo intendere che sarebbe stato usato per scopi medici legittimi e utilizzandolo poi invece per le esecuzioni dei detenuti nel braccio della morte. «L’acquisto – si leggeva ancora un paio di mesi fa in una lettera scritta da un avvocato della compagnia e ottenuta dal New York Times – è partito da un account legato alla licenza di un dottore, che faceva implicitamente pensare che i farmaci fossero destinati a scopi medici». Immediato, una volta accolti i ricorsi e legittimate le denunce dei ricorrenti, lo stop alle esecuzioni. Esecuzioni a questo punto riprese a pieno ritmo e arrivate ad aggiornare il loro bilancio al  544esimo detenuto giustiziato nello Stato americano del Texas dal 1976, nonché il sesto a morire in carcere, in assoluto, nel corso del 2017.

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