Somalia, centinaia di morti. Quando si capirà che va occupata militarmente?
Le classiche lacrinme di coccodrillo quelle del governo italiano dopo l’ennesimo sanguinario attacco gli terroristi islamici di al Shabaab in Somalia. Si fa di ora in ora più drammatico il bilancio del doppio attacco suicida di ieri a Mogadiscio. Fonti mediche somale hanno riferito alla Dpa che i morti sono 231, mentre si contano circa 200 feriti. Il direttore dell’ospedale Madina di Mogadiscio, Mohamed Yusuf, ha riferito di 221 cadaveri, mentre i responsabili dell’Erdegon Hospital hanno contato altre dieci vittime. Si teme tuttavia che il bilancio possa salire ancora, dal momento che molti dei feriti versano in gravi condizioni. L’attacco non è stato ancora rivendicato, ma tutti i sospetti cadono sugli al-Shabab, gruppo islamista legato ad al Qaeda. Ma la cosa più assurda è il preteso dolore del governo italiano: “Sconvolto dall’attacco orribile contro gente innocente. Vicinanza e condoglianze al popolo ed al governo della Somalia“. Ha avuto il coraggio di scriverlo su twitter il ministro degli Esteri Angelino Alfano, riferendosi all’attentato di ieri a Mogadiscio. Ma non era stato il governo italiano a scappare a gambe levate nel 1995 insieme all’Onu, rivelatosi inutile anche in questa occasione? E’ inutile nascondersi dietro un dito: in Somalia deve andare l’esercito, altro che ong, altri che volontari. Va riconquistata e vanno ricreate le struttre statali e amministrative, oltre che le infrastrutture. E per fare questo, nella Somalia senza legge di oggi comandata dagli islamisti, ci vuole solo un esercito.