Soldi pubblici per le nuove riprese di Rocco Schiavone, il poliziotto drogato

16 Ott 2017 17:35 - di Carlo Marini

Non è servita a nulla l’interrogazione parlamentare di Gasparri, Giovanardi e Quagliariello contro lo scorrettissimo commissario Rocco Schiavone. La fiction di Raidue replica la seconda stagione con l’avallo di viale Mazzini e degli amministratori locali. Una fiction che verrà realizzata non solo a spese degli abbonati Rai, ma anche dei contribuenti di Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. 

Rocco Schiavone, il commissario che si fa le canne 

Per chi non lo avesse mai visto, Rocco Schiavone (interpretato da Marco Giallini)  è un commissario di polizia, protagonista dei romanzi di Antonio Manzini, trasferito da Roma ad Aosta per motivi disciplinari. Il vicequestore Schiavone inizia ogni mattina al commissariato facendosi una canna. E se in una puntata fa il basista per bande di rapinatori, in un’altra fa da complice a rapine e a traffici di droga. Insomma, non certo un modello di poliziotto esemplare. Proprio il comportamento deplorevole del poliziotto della fiction (per certi versi molto simile al Monnezza cinematografico interpretato da Tomas Milian) è stato oggetto di una interrogazione parlamentare in Senato da parte di Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello.

Per Rocco Schiavone 180 mila euro dalla Valle d’Aosta

Ma visto che gli ascolti hanno premiato la fiction, la Rai ha sorvolato sul messaggio che arriva ai telespettatori ma ha badato all’Auditel. Inoltre le istituzioni locali hanno fatto uno sforzo straordinario per finanziare la serie, concedendosi persino uno strappo alla regola. Come riporta il quotidiano Aosta sera, il Consiglio Valle ha modificato la legge che finanzia la produzione cinematografica attraverso la Film Commission. La legge regionale 36 del 2010, infatti, non prevedeva il sostegno alle serie televisive per più di un anno e così la realizzazione della seconda stagione di Rocco Schiavone rischiava di saltare. «Questa legge non era mai stata cambiata, e con il testo in vigore legge non sarebbe possibile sostenere la produzione di fiction», ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Chantal Certan. I contributi saranno stabiliti con un importo non superiori di 180mila euro a condizione che il beneficiario sostenga una spesa di almeno il 150% dell’ammontare del contributo. Di questi tempi, non poche risorse pubbliche.

Anche la Regione della Serracchiani mette mano al portafoglio

Il coinvolgimento economico delle amministrazioni locali non dovrebbe finire qui. Come riporta il quotidiano Il Piccolo, il 7 novembre verrà valutata la richiesta di finanziamento del Film Fund regionale del Friuli Venezia Giulia avanzata dalla produzione della serie, la Cross Production. «Le riprese saranno effettuate dal 27 novembre 3 dicembre. È una soddisfazione avere di nuovo sul territorio una serie importante dopo “La porta rossa”», ha annunciato al quotidiano triestino, Federico Poillucci, presidente della Friuli Venezia Giulia Film Commission. Non è proprio un via libera al finanziamento, ma qualcosa di molto vicino.

Commenti

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  • Estat 16 Aprile 2023

    Buongiorno basta con questa storia …io sono in Canada e la Marijuana e legalizzata .
    Il governo fa molti profitto crea lavori e tutti sono contenti.
    Come l’alcol non puoi guidare , sennò ti tolgono la patente
    Molta gente a smesso perché , non c’è più il fascino del proibito, compreso il sottoscritto che qualche cannette se la faceva prima.
    Poi i banditi e contrabbandieri sono quasi spariti.
    E le cassaforte del governo si sono gonfiate, per aiutare ospedali, scuole lavori pubblici etc.
    Legalizzatela, andate avanti banda di cialtroni.