Roma, guerra tra bande: sudanese deruba gambiano. Le urla richiamano i carabinieri

31 Ott 2017 10:40 - di Redazione

A Roma ormai è guerra tra bande: non a caso, nella multietnica piazza Vittorio, un sudanese ha derubato un 26enne del Gambia. Le urla hanno richiamato i carabinieri, tempestivamente intervenuti a ristabilire l’ordine (e la calma). Un’azione criminale improvvisata e esplosa in un angolo della capitale ormai da tempo presidio di sbandati e malviventi stranieri. Un far west in cui è perennemente in corso una guerra tra immigrati, gli uni contro gli altri per pochi spiccioli o, come in questo, anche solo per un telefonino…

Sudanese deruba 26enne del Gambia

È successo tutto nel giro di pochi, concitati e rumorosi istanti  in largo Leopardi, a due passi da piazza Vittorio Emanuele II, quartiere multietnico della capitale che ospita un nutrita concentrazione di immigrati provenienti dalle più disparate regioni dell’Africa e dell’Asia. È sera quando, insieme ad un complice, un 30enne del Sudan ha avvicinato un 26enne del Gambia bloccandolo alle spalle e derubandolo dello smartphone che aveva in tasca. Ad incastrare il ladro, uno straniero senza fissa dimora e con precedenti, sono state le urla della vittima che, in preda a una reazione forte almeno quanto l’aggressione subita, ha cominciato a gridare con tutto il fiato che aveva in gola; tanto che la richiesta d’aiuto disperata, urlata a viva voce, ha attirato l’attenzione di un carabiniere.

Le urla richiamano i carabinieri

Il quale, libero dal servizio e in abiti civili, che transitava lungo la via e che, con l’ausilio dei colleghi della Stazione Roma Piazza Dante e della Stazione Roma Tuscolana, giunti in assistenza sul posto, lo ha arrestato con l’accusa di rapina in concorso. L’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo, mentre i Carabinieri proseguono le indagini per identificare il suo complice, riuscito nel frattempo – e tra le urla – a dileguarsi nel buio e tra la folla di passanti sconcertati e spaventati.

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