Referendum, Rampelli: «Non si tocchi il residuo fiscale o salta l’Italia»
Nessuna critica al desiderio di una maggiore autonomia che arriva dai territori, ma un freno alle spinte unilaterali in questo senso. Per Fratelli d’Italia la ridefinizione delle competenze tra Stato e Regioni deve avvenire nell’ambito di una collaborazione istituzionale, in cui comunque – ha spiegato il capogruppo alla Camera, Fabio Rampelli – la gestione del passaggio sia nelle mani dello Stato.
Il contributo di FdI al dibattito sul referendum
«Non abbiamo mai criticato la richiesta esigenza di autonomia da parte dei territori», ha chiarito Rampelli commentando, ai microfoni di 6 su Radio 1, i risultati dei referendum in Veneto e Lombardia. «Abbiamo lasciato libertà di voto ai nostri elettori e anche ai nostri quadri che hanno fatto comunque la loro campagna per il sì, quindi – ha sottolineato ancora il capogruppo di FdI a Montecitorio – il nostro è stato un contributo culturale al dibattito».
Ridefinire le competenze spetta allo Stato
«La nostra osservazione è che la ridefinizione di queste competenze non si possa fare in maniera unilaterale da parte di una o due regioni, quindi – ha chiarito Rampelli – ci vuole una spinta che venga gestita da parte dello Stato, d’accordo con le regioni, che non intervenga sul residuo fiscale perché altrimenti salta il banco e salta l’Italia».