Predappio, mai tanti italiani come quest’anno: la risposta a Fiano (video)
Le fonti sono concordi: a Predappio, paese natale di Benito Mussolini, non c’era mai stata tanta gente come questo 28 ottobre 2017. Strutture ricettive, ristoranti, bar, hanno registrato il tutto esaurito. Persone provenienti da ogni parte d’Italia, anche se soprattutto dal nord dello stivale, sono venute come ogni anno a commemorare la Marcia su Roma del 1922, data che segnò nel bene e nel male uno spartiacque nella storia patria. In molte città, ma soprattutto a Roma, molte persone si ritrovano alla famosa “cena del 28 ottobre”, perché quella data per moltissimi italiano rappresenta qualcosa, non di politico ma di idelogico, come sottolinea Ignazio Di Minica, “vecchio” ma solo di età, attivista della sezione Prenestino di Roma. Alla cena di sabato scorso c’erano oltre 200 persone, quasi tutti romani, che hanno qualcosa in comune, una fede più che un partito politico, una storia da raccontare e una memoria da tenere sempre viva. “Sì – dice Di Minica – sono circa venti anni che la organizzo, invitando degli amici, e la presenza è stata sempre costante, dalle 150 alle 200 persone, anche se quest’anno abbiamo davvero fatto il pieno”. L’affluenza a Predappio, alle cene, da parte di persone normali, del “popolo” come dice qualcuno che ha partecipato, senza esponenti politici di nessun partito, rappresenta un fenomeno che non va sottovalutato. Qui non siamo di fronte a estremisti, nostalgici, elementi folkloristici, come li vogliono dipingere, ma semplicemente di persone che vogliono ricordare quello di buono che Mussolini ha fatto e che soprattutto vogliono solo un’Italia, libera, sovrana, dove la gente possa lavorare, come dicevano coloro che sfilavano a Predappio. L’impressione è che qui nessuno voglia ricostituire il fascismo, la dittatura, ma semplicemente denunciare quello che è diventato oggi un autentico regime, con tasse insostenibili, lo Stato che utilizza il braccio armate di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate per distruggere i cittadini, i grandi enti (Acea, Enel, Trenitalia) che causano solo disservizi e spremono i cittadini con regolamenti unilaterali vessatori e spesso illegali; e poi l’invasione di clandestini: non si tratta più di accogliere chi è in difficoltà, qui siamo di fronte un business organizzato per fare sempre più soldi sulla pelle di questi poveri disgraziati. E’ a tutto questo che i “nostalgici” si riferiscono: intendono dare in questo modo una risposta a un governo che si preoccupa di colpire duramente chi ha un portachiavi del Duce anziché dare lavoro ai giovani, anziché pensare alla sicurezza dei cittadini. E la legge Fiano, in questo senso, persecutoria e liberticida, si sta rivelando un boomerang per questo governo e contribuirà certamente alla vittoria del centrodestra alle prossime, sospirate, elezioni politiche. Quindi: nessun revanscismo, nessu ritorno della dittatura, ma semplice e chiara risposta a un governo che non rappresenta più molti milioni di italiani.
(foto Resto del Carlino)
nell 83 eravamo molti di piu, tanti che la polizia inviata dal ministro preferi restare nelle camionette, non ho piu foto, gli schifosi di fb servi del politicamente corretto me le hanno cancellate.