Nozze gay tra pompieri: punito il collega che ha dato la notizia su Fb
Nel film “Io vi dichiaro marito e marito” due pompieri si univano in matrimonio e nascevano mille situazioni comiche. A distanza di dieci anni l’unione gay tra due Vigili del Fuoco è diventato invece un affare di Stato. Provvedimento nei confronti di un incauto collega che ha postato su Facebook la notizia delle avvenute nozze.
Il collegha livornese ha fatto gli auguri ai pompieri fiorentini
La questione è stata portata alla luce dal sindacato extraconfederale dei Vigili del fuoco e rilanciato dal quotidiano Il Tirreno. «Al centro del provvedimento disciplinare il caposquadra Giancarlo Damele, livornese, all’epoca – siamo all’inizio dell’estate – in servizio a Milano. «Stamani – scriveva sulla sua pagina Facebook dopo la cerimonia – si è celebrato a Firenze un matrimonio gay tra un collega e il suo compagno, credo il primo nel nostro Corpo. Vista che non è stata data abbastanza rilevanza alla cosa mi sembra l’occasione giusta per pubblicare le foto e rendere tutti partecipi di questo piacevole evento. Congratulazioni ai due sposi». Un post condiviso da centinaia di utenti e arrivato in poco tempo fino ai vertici nazionali dei vigili del fuoco. Tanto che il 21 agosto, allo stesso Damele, è arrivata una contestazione formale».
Sulla bacheca Fb diversi commenti omofobi
«Risulta agli atti di questo ufficio – si legge nelle contestazione – che la Signoria Vostra ha postato sul Social Network Facebook foto e commenti relativi ad un unione civile tra dipendente appartenente al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il suo compagno, svoltosi a Firenze». A difenderlo c’era il sindacalista dell’Usb Costantino Saporito che sul proprio profilo Facebook annunciava l’inizio del procedimento: «Oggi – scrive – il primo “processo alla stupidità” (disciplina interna) che dimostra la paura omofoba dei vertici del dipartimento dei vigili del fuoco». La ricostruzione della difesa? Hanno avviato un provvedimento disciplinare nei confronti di Damele. Ma altri colleghi hanno commentato il post utilizzando frasi omofobe e razziste». A pagarne le conseguenze chi, in buona fede, si era semplicemente limitato a fare gli auguri ai colleghi.