Nigeria, sacerdote italiano rapito da un gruppo armato in una zona da alto rischio

13 Ott 2017 17:10 - di Redazione

Un sacerdote italiano, della Diocesi di Roma, don Maurizio Pallù, 63 anni, è stato rapito ieri in Nigeria. In missione da tre anni, è stato sequestrato da un gruppo armato mentre con altre quattro persone stava raggiungendo Benin City nel sud del Paese.  In Nigeria sono molto attivi gli islamisti di Boko Haram, anche se non si può escludere che a condurre l’assalto è stata una banda di criminali comuni. Sull’accaduto è già stata allertata l’unità di crisi della Farnesina. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine.

Chi è don Maurizio Pallù

Don Maurizio Pallù, nato a Firenze 63 anni fa, neocatecumenale dal ‘71, è stato missionario laico in diversi Paesi per undici anni. Nel 1988 è entrato nel seminario Redemptoris Mater di Roma. Nel ‘91 è stato ordinato presbitero e dopo due anni trascorsi come cappellano in due parrocchie della Capitale è stato inviato in Olanda, dove è diventato parroco di Heerhurgowaart, nella diocesi di Haarlem. Tre anni fa è ripartito per l’Africa e presta la sua opera nell’arcidiocesi nigeriana di Abuja.

Altri quattro sacerdoti rapiti e uno ucciso

Come ricostruisce Avvenire, lo stato di Edo, di cui Benin City è la capitale, è un’area ad alto rischio rapimenti. Il 27 settembre è stato sequestrato anche don Lawrence Adorolo, parroco della chiesa di San Benedetto di Okpella. Monsignor Gabriel Dunia, vescovo di Auchi, nel condannare il rapimento del sacerdote all’Agenzia Fides, definito un «atto abominevole», rivelò che «i rapitori si sono fatti vivi per chiedere un riscatto alla Chiesa». Ma la «Chiesa non paga riscatti» disse il vescovo, confermando la linea adottata da tempo dalla Conferenza episcopale nigeriana di respingere ogni richiesta di riscatto da parte dei sequestratori di sacerdoti e religiosi. Non si tratta infatti
di operazioni legate ad odio religioso, ma spesso sono compiute da gruppi di criminalità comune che puntano ai riscatti.

Nei giorni precedenti a questo episodio uomini armati avevano rapito anche il direttore del parco naturale di Ogba di Benin City, uccidendo tre poliziotti. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa, solo quest’anno sono stati rapiti altri tre sacerdoti nel sud della Nigeria. Padre Samuel Okwuidegbe, gesuita, era stato prelevato da sconosciuti il 18 aprile sulla strada che collega Benin City a Onitsha e
poi liberato il 22 aprile. Il 18 giugno scorso un blitz della polizia ha invece liberato padre Charles Nwachukwu, della diocesi di
Okigwe
, nello Stato di Imo (nel sud-est della Nigeria): il religoso era stato stato rapito da cinque uomini armati il 16 giugno.

L’episodio più drammatico è invece quello avvenuto il primo settembre con il rapimento e l’uccisione di padre Cyriacus Onunkwo sempre nello Stato di Imo: il suo corpo era stato trovato il giorno dopo vicino al villaggio di Omuma. Da due anni non si hanno invece notizie di padre Gabriel Oyaka, religioso nigeriano della Congregazione dello Spirito Santo, rapito il 7 settembre 2015.

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