Mali, 2 Navy Seals strangolano militare delle Forze Speciali Usa in ambasciata

30 Ott 2017 17:25 - di Paolo Lami

C’è il massimo riserbo e altrettanto imbarazzo nelle Forze Armate Usa dopo che la morte di uno specialista delle Special Forces, il cui corpo è stato trovato senza vita all’interno dell’ambasciata statunitense a Bamako, nel Mali. La vicenda è stata ricondotta ad un’azione omicida compiuta da due suoi stessi commilitoni del prestigiosissimo corpo dei Navy Seals.  Cosa sia realmente accaduto non è, al momento, chiaro. Le autorità militari americane stanno indagando sui due militari dei Navy Seal sospettati di aver ucciso l’altro militare delle Forze Speciali lo scorso giugno in Mali, il sergente trentaquattrenne Logan Melgar.
Secondo quanto rivela il New York Times, il sergente Melgar era stato trovato morto nella sua stanza nell’ambasciata americana a Bamako .

Da subito i suoi superiori hanno sospettato che si trattasse di un omicidio. Ed è stato poi, effettivamente, stabilito che il militare era stato strangolato. Ora la Naval Criminal Investigative Service, alla quale l’inchiesta è stata trasferita lo scorso settembre dai colleghi della magistratura militare dell’Esercito, ha individuato, come sospetti, due Navy Seals che era stati fatti rientrare in fretta e furia dal Mali subito dopo la morte di Melgar.

I due sospetti, che, al momento, non vengono identificati, sono stati sospesi dal servizio ma ancora non vi sono state incriminazioni. La autorità militari al momento si limitano a confermare il trasferimento dell’inchiesta all’unità investigativa della Marina, dalla quale dipende il corpo speciale del Navy Seals: «A parte questo – ha chiuso la questione un portavoce – non discutiamo dettagli di un’inchiesta in corso e non ho informazioni sulle cause della morte».

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