L’Ugl: “Questa manovra prosegue il prelievo di sangue iniziato con Monti”

17 Ott 2017 18:37 - di Redazione

“Una manovra dannosa per il Paese e per i lavoratori: su una cifra complessiva di 20 miliardi di euro ben 15,7 di essi sono destinati alla sterilizzazione dell’Iva e solo ciò che resta, meno di 5 miliardi di euro, alla crescita. Se la prima Legge di Bilancio del governo Gentiloni, finanziata per 11 miliardi dal deficit, non deve essere definita lacrime e sangue, può essere quanto meno considerata fatta solo di briciole, dal sapore meramente elettorale”. Ad affermarlo in una nota è il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone. Per Capone “la manovra è completamente sbagliata nella sua impostazione economica. Sarebbe stato infatti più logico destinare gli 11 miliardi di deficit agli investimenti invece che alla sterilizzazione dell’Iva, perché in questo modo si è scelto di creare un debito che si aggiunge ad un altro debito. Anche i tagli di spesa non hanno logica, essendo del tutto improduttivi, perché non sono destinati agli investimenti, i quali invece nel tempo avrebbero generato altre risorse”. Allo stesso modo, aggiunge il leader dell’Ugl, “i 4 miliardi e poco più indirizza alla crescita, a fronte di un mercato interno in stallo, di una disoccupazione a livelli record, degli effetti dirompenti in negativo che arriveranno da Industria 4.0 e di una povertà dilagante anche tra lavoratori e pensionati, rappresentano delle briciole che non avranno alcuna forza propulsiva in termini di crescita”.

Per l’Ugl il documento mira solo all’ok della Ue

Di conseguenza “sia per gli annunci sia per la riproposizione dei bonus, di cui già si dovrebbero conoscere gli effetti scarsi quanto effimeri, la manovra si trova in perfetta continuità con quella dei governi precedenti, un documento tutt’altro che virtuoso e che può mirare al massimo a un via libera politico, piuttosto che di merito, dall’Ue. Senza dimenticare che le esigue risorse destinate al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, l’assenza di un intervento per finanziare gli ammortizzatori sociali e sull’età pensionabile equivalgono ad aumentare la povertà, che, a parole e con scarse risorse, si afferma di voler combattere”, sottolinea Capone. Con questa manovra, conclude il leader dell’Ugl, “continua il prelievo di sangue iniziato con Monti visto che non euro è destinato alla riduzione delle tasse. Se il governo e la sua maggioranza si illudono di vincere le prossime elezioni facendo credere agli italiani che non avere nuove tasse sia preferibile ad avere sulle spalle un pesante debito in più, siamo di fronte ad un vero e proprio ‘raggiro’ sociale ed economico degli italiani, prima ancora che contabile”.

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