Librandi ne ha sparata un’altra. E sul web fioccano sfottò e vignette
Non cambia mai, Gianfranco Librandi. Il mistero è grande: nessuno capirà mai se le sue dichiarazioni siano fatte di proposito per stare al centro dell’attenzione (basta che si parli di lui…) oppure sia convinto di quel che dice. E questa seconda ipotesi sarebbe preoccupante. Persino sul referendum autonomista ha detto la sua. E l’ha detta in modo incredibile. Anzi, a modo suo. «Quando si esprimono milioni di cittadini l’unica cosa che può fare la politica è ascoltarli e rispettare la loro posizione. Il referendum sull’autonomia non è una vittoria della Lega o del centrodestra, ma è un risultato corale, ora attendiamo gli sviluppi di questa giornata con grande serenità, sperando che tutti decidano di sedersi al tavolo delle trattative guidati dal buonsenso e non dalla smania di vittoria». In sostanza, la vittoria è anche sua perché corale. Come il coro dell’Antoniano di Bologna. Sì, nel coro tipico dello Zecchino d’Oro c’è anche lui, Gianfranco Librandi. Che ha vinto anche se stava dall’altra parte. E il popolo del web si scatena, con commenti ironici, sfottò e vignette. La più cliccata è quella in cui il volto di Librandi appare nel coro che intona Quarantaquattro gatti. Immancabile la battuta: «E’ il numero dei suoi elettori».