Islamici sepolti fuori dai cimiteri in nome dei precetti musulmani: è polemica

29 Ott 2017 17:54 - di Milena De Sanctis

Arriva in Parlamento la vicenda della sepoltura fuori dai perimetri dei cimiteri, dopo il caso di Eboli. A firmare l’interrogazione al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin e a quello dell’Interno Marco Minniti è il senatore di Forza Italia, Franco Cardiello.  «Un’interrogazione – spiega il senatore salernitano – al fine di evitare che altri Comuni d’Italia, sulla base di precetti musulmani interpretati malamente dal sindaco di Eboli, siano protagonisti di ulteriori abusi che vanno oltre le loro competenze, sarà fondamentale l’intervento dei dicasteri competenti.  L’unico caso in Italia di una defunta inumata in un’aiuola esterna al cimitero comunale rischia di creare un precedente pericoloso che va stoppato, anche e soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario» .

Cimiteri, l’interrogazione a Minniti e Lorenzin

Nell’interrogazione si legge: «La Sig.ra XXXXX ha richiesto la sepoltura della propria congiunta, Sig.ra XXXXXXX, in un luogo esterno alle mura cimiteriali in nome dei precetti musulmani» richiesta a cui ha dato seguito il sindaco di Eboli che «con ordinanza n. 245 del 16/10/2017 ha ordinato di inumare la salma della defunta in un’aiuola esterna situata sul lato sinistro del piazzale antistante il parcheggio».   «Trascorsi pochi giorni dalla sepoltura, sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Eboli – ricostruisce l’esponente azzurro – che non solo hanno proceduto a verifiche riguardo i lavori di muratura esterna dell’aiuola e identificato gli operai che si sono qualificati come “volontari”, ma acquisito ulteriore documentazione presso il municipio».  Cardiello ricorda di aver «contattato il prefetto di Salerno che si è attivato tempestivamente chiedendo chiarimenti e una relazione al s indaco di Eboli», mentre «la competente Asl distretto 64 Eboli-Buccino, per il tramite della Dirigente Dr.ssa XXXXXX, è rimasta all’oscuro di tutto e non è stata informata della vicenda». Cardiello segnala ai ministri Lorenzin e Minniti che «il feretro è stato seppellito in un’aiuola esterna al cimitero, in aperta violazione dell’art. 340 Testo unico leggi sanitarie». L’articolo  recita espressamente: “È vietato seppellire un cadavere in luogo diverso dal cimitero”. Inoltre sottolinea l’esponenete azzurro: «L’area individuata per la sepoltura non rientra nel piano regolatore cimiteriale comunale». E infine: «I lavori di muratura esterni al sepolcro sono stati effettuati senza il rilascio di alcun titolo abilitativo alla costruzione e che la salma è stata soltanto poggiata sul terreno e ricoperta di un lieve strato di terra, non procedendo alla sepoltura per inumazione così come previsto dagli artt. 71».

La tradizione islamica

Per Cardiello «tale procedura adottata potrebbe comportare gravi problemi igienico-sanitari che l’Asl competente ancora non ha valutato», mentre «la bara usata non è di legno massiccio». Inoltre, «un’aiuola abbandonata e orinatoio per cani, trasformata in sepolcro, è una grande offesa all’essere umano ed a qualsiasi fede religiosa». Cardiello ha infine  sottolineato come «l’ordinanza adottata dal sindaco costituisce un precedente unico e pericoloso nella storia d’Italia».  L’esponente di Forza Italia fa riferimento anche alla tradizione musulmana. La Fatwa n. 21 (Second Collection, III Session) dice che «seppellire un musulmano nel cimitero di non musulmani non gli provocherebbe alcun torto, quello di cui beneficerà il musulmano nell’aldilà saranno lo sforzo e le giuste azioni, e non il piccolo posto dove egli è sepolto».

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